Donna positiva al covid, ma anche all’influenza: il primo caso registrato in Israele
8 Gennaio 2022 da dagata
Donna positiva al covid, ma anche all’influenza: il primo caso registrato in Israele. Quanto è grave il matrimonio tra virus e influenza. La combinazione di influenza e coronavirus si è verificata in una donna incinta. Il nome del nuovo “matrimonio” è Flurona
Secondo quanto riportato dai media in Israele, il Paese sta già registrando il primo caso di Flurona, nome derivato dalla combinazione delle parole Flu (influenza) e corona (coronavirus). Secondo fonti del Ministero della Salute israeliano, si tratta di una malattia che unisce il ceppo del coronavirus e il ceppo dell’influenza, che attaccano contemporaneamente il corpo. Secondo un articolo del quotidiano israeliano Yediot Ahronot, un caso di Flurona è stato registrato in una giovane donna di Petah Tikva, in Israele, che è la prima persona al mondo in cui sia stata documentata una infezione simultanea da SARS-CoV-2 e virus dell’influenza. La donna sta bene e dovrebbe essere dimessa a breve dal Rabin Medical Center. A darne notizia è stata la testata israeliana Ynet. Secondo Arnon Vizhnitser, direttore del dipartimento di Ginecologia dell’ospedale di Petah Tikva, anche se quello della giovane donna è l’unico caso confermato di doppia infezione, i casi di “flurona” non diagnosticati potrebbero essere molti. Israele sta vivendo un’ondata di influenza poiché gli ospedali israeliani hanno trattato 1.849 pazienti con la malattia finora la scorsa settimana, secondo i Centers for Disease Control e il Ministero della Salute israeliano. Allo stesso tempo, il virus corona sta dilagando nel Paese, registrando un numero record di casi. Omicron intanto non si ferma e dilaga nel mondo dove, dalla Francia all’India, la nuova variante continua a far schizzare i contagi. E in tutti gli Stati si cerca di accelerare la corsa al vaccino e soprattutto alla terza dose. L’Austria potrebbe presto ricorrere alla più classica delle armi per sollecitare il booster: pagare 500 euro, in forma di bonus spesa, a chi andrà a farlo. La proposta è stata avanzata dai socialdemocratici e il governo di Oevp e Verdi si è detto pronto a parlarne. «È un segnale positivo», ha spiegato il cancelliere Karl Nehammer. Al momento, del resto, per quasi tutti gli esperti è la terza dose l’antidoto più efficace alla nuova variante che sta correndo in ogni angolo del mondo. La Francia per la prima volta dopo due giorni non ha battuto nuovamente il record di casi fermandosi a 206 mila nuovi positivi, duemila in meno di 24 ore fa. Ma a crescere esponenzialmente sono i ricoveri: 18 mila, quota che il Paese non raggiungeva da maggio scorso. La Gran Bretagna, dove i contagi viaggiano ormai sui 180 mila quotidiani è pronta ad allestire ospedali da campo temporanei per fronteggiare e la crescente necessità di posti letto. Le autorità hanno già individuato dove realizzare, a partire da questa settimana, le nuove strutture progettate per ospitare i pazienti: nei siti di otto ospedali di città tra cui Londra, Bristol e Leeds. La Germania, che ha classificato l’Italia come Paese ad alto rischio, ha registrato una drammatica escalation di decessi: 383 nelle ultime 24 ore. E Berlino si prepara al peggio per gennaio, dato che Omicron, al momento, rappresenta solo il 17,7% dei casi di Covid. Anche l’Irlanda, con 16’428 nuovi casi assiste ad un nuovo, triste record dall’inizio della era Covid. Di fronte all’avanzare di Omicron diversi Paesi corrono ai ripari limitando il più possibile i festeggiamenti per il nuovo anno. Ma sono pochissimi i Paesi dell’Ue che hanno messo in campo restrizioni che ricordino il lockdown delle prime ondate. Il pericolo di una ricaduta, dannosissima, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, dell’economia sta frenando i governi occidentali che spingono invece sulla corsa al booster e, in un numero sempre maggiore, riducono il periodo di quarantena. Dopo Usa, Italia, Gran Bretagna e Spagna anche il Portogallo taglia l’isolamento per i positivi da dieci a sette giorni, ma a patto che siano asintomatici.
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