Morta dopo AstraZeneca: “Effetti avversi del vaccino Covid.”
17 Dicembre 2021 da dagata
Morta dopo AstraZeneca: “Effetti avversi del vaccino Covid.” E’ quanto è emerso dalla perizia disposta dalla procura di Messina sulla professoressa Turiaco morta per il vaccino AstraZeneca
L’insegnante Augusta Turiaco, di 55 anni, sarebbe morta a causa degli effetti avversi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca, il Vaxzevria. A rivelarlo è l’avvocata della famiglia, Daniela Agnello, dopo che i consulenti della Procura di Messina hanno depositato in Procura ai pm che indagano sul caso, la relazione medico-legale con le indagini istologiche e di laboratorio e hanno attestato la sussistenza di un nesso eziologico tra la somministrazione del vaccino contro il coronavirus e il decesso della professoressa nella relazione depositata. “Lo specialista in medicina legale, coadiuvato dagli specialisti in malattie infettive e in anatomia patologica, ha escluso la sussistenza di ulteriori cause patogenetiche o di disordini immunitari e/o infezioni e ha riscontrato gli ‘anticorpi antieparina PF4’ studiati e approfonditi dal professor Andreas Greinacher e in altri studi in ambito europeo e americano”, spiega l’avvocato della famiglia della docente, citato dall’Ansa.“ I consulenti nelle 59 pagine ritengono, senza ombra di dubbio, che il decesso della Turiaco è in relazione causale con la somministrazione del vaccino AstraZeneca avvenuta l’11 marzo 2021. I tecnici escludono profili di responsabilità colposa a carico dei sanitari intervenuti nella vicenda, evidenziando che gli scarsi dati della coeva letteratura scientifica, oltre l’assoluta incertezza normativa dell’epoca, consentono di far ritenere esente da censure l’attività del personale medico e infermieristico”, prosegue Agnello. Tradotto, la colpa della morte della professoressa Augusta Turiaco non è in capo ai medici e agli infermieri che hanno proceduto alla somministrazione del vaccino, questi ultimi hanno solo fatto da esecutori di un’iniezione di un farmaco ritenuto sicuro dalle autorità di controllo dei farmaci che si sono presi la responsabilità di autorizzarne l’uso (Ema e Aifa). Il processo, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, stabilirà in capo a chi sia la responsabilità e formerà un precedente insieme ad altri casi pendenti presso altre procure italiane di casi simili.
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