Transizione energetica: il contributo di Antonio Franchi per un’edilizia più sostenibile
25 Settembre 2021 da articolinews
Anche il settore edilizio può contribuire alla lotta contro l’emergenza climatica. I requisiti fondamentali per un’architettura sostenibile sono condivisi e promossi da The Residenze, società guidata da Antonio Franchi e impegnata nella ristrutturazione e valorizzazione di Palazzo Ravasio (Verona).
Edilizia sostenibile: il contributo della realtà guidata da Antonio Franchi
Transizione e sviluppo sostenibile: due parole chiave che rappresentano i pilastri sui quali si basa l’attuale sfida contro il cambiamento climatico. I dati ufficiali confermano che in Europa gli edifici sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra, è quindi evidente l’effetto del settore edilizio sull’impatto ambientale. Pertanto, è fondamentale che il nuovo modo di progettare, costruire e abitare si basi sull’utilizzo di tecniche e materiali sostenibili per garantire il pieno rispetto ambientale e il comfort abitativo. In Italia sono numerose le realtà che stanno indirizzando le nuove costruzioni e ristrutturazioni verso progetti fondati sui principi di sostenibilità: The Residenze ne è un esempio, la società guidata da Antonio Franchi è infatti impegnata in un’opera di ristrutturazione e valorizzazione di Palazzo Ravasio (tra gli edifici più storici e importanti di Verona) all’insegna dei criteri ESG e dei principi di architettura sostenibile. Il progetto mira inoltre a creare una sinergia tra architettura, arte, design e tecnologia, ciò che la Commissione Europea promuove attraverso il programma New European Bauhaus. Per poter realizzare edifici a zero emissioni, zero consumo energetico e zero residui, e che siano in grado di garantire benessere e comfort, è necessario ripensare il metodo di costruzione utilizzando materiali rinnovabili e riciclati e avvalendosi del supporto di un team interdisciplinare.
Il progetto di Antonio Franchi: un modello di architettura sostenibile
Gli edifici di nuova costruzione utilizzati dalle pubbliche amministrazioni, scuole incluse, devono, dal 31 dicembre 2018, essere immobili a energia quasi zero. Tale direttiva coinvolge, da gennaio 2021, tutti gli stabili pubblici e privati, di nuova costruzione o soggetti a ristrutturazioni significative. Per poter parlare di architettura sostenibile, gli immobili devono soddisfare tre criteri fondamentali: la qualità della vita, la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico. Il benessere abitativo è garantito dall’uso di tecniche e materiali ecologici (naturali, recuperati o riciclati e facilmente smaltibili al termine del loro ciclo di vita) che permettono di ridurre i consumi e aumentare il risparmio energetico, ma tale comfort può essere compromesso dall’inquinamento indoor. Questo fenomeno è determinato dalla presenza di agenti biologici, fisici o chimici inquinanti che possono essere eliminati con soluzioni specifiche (materiali adeguati, pulizia mirata, buona coibentazione): per far fronte a tale problematica, il progetto di Palazzo Ravasio, portato avanti da Antonio Franchi, prevede l’utilizzo di un impianto ionizzatore per la purificazione di particelle inquinanti e di polveri sottili e un impianto di ricambio continuo dell’aria al fine di sanificare l’aria indoor e i canali del sistema di ventilazione meccanica. Il risparmio energetico e la riduzione dei consumi dipendono sì dai materiali utilizzati, ma anche da ulteriori fattori quali il clima, la vegetazione esistente, l’illuminazione naturale e il livello di umidità. In generale, un progetto definito eco-sostenibile non solo aspira al comfort abitativo, ma mira anche a tutelare l’ambiente, il suolo e il paesaggio.
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