Massimo Rizza: i dettagli della rivalutazione dei beni d’impresa
25 Settembre 2021 da articolinews
Tra le misure introdotte dal Governo a supporto di lavoratori e imprese, la rivalutazione dei beni d’impresa è l’argomento principale dell’elaborato realizzato da Massimo Rizza. I dettagli e i requisiti del Decreto Legge 104.
Massimo Rizza: la rivalutazione di beni materiali e immateriali
La rivalutazione dei beni d’impresa, misura introdotta dal Governo a supporto di imprese e lavoratori per contrastare le conseguenze economiche della pandemia da Covid-19, è il tema principale dell’elaborato realizzato da Massimo Rizza con il contributo di Riccardo Oscar Cavazzana. La norma delinea i beni oggetto di rivalutazione quali: i beni materiali come immobili, macchinari, attrezzature industriali e commerciali, impianti e beni mobili iscritti in registri pubblici; i beni immateriali quali i diritti giuridicamente tutelati tra cui i diritti di brevetto industriale, le licenze e le concessioni; le partecipazioni in società controllate che risultino iscritte tra le immobilizzazioni finanziarie, incluse quelle relative alle joint venture. Come sottolinea Massimo Rizza, la misura messa in atto dal Governo non include però gli immobili alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività di impresa; i beni in leasing, salvo il caso in cui non sia stato esercitato il diritto di riscatto e le immobilizzazioni immateriali costituite da meri costi pluriennali, quali l’avviamento e le spese di impianto, ampliamento e sviluppo.
Massimo Rizza: il Decreto Legge 104
La rivalutazione dei beni d’impresa, spiega Massimo Rizza, offre la possibilità di incrementare il valore dei componenti attivi del patrimonio societario al fine di supplire parzialmente alle perdite causate dalla pandemia. Il Decreto Legge n. 104 del 14 agosto 2020 è il risultato di una modifica apportata dalla Legge di conversione n. 126 del 13 ottobre 2020 e riconosce la rivalutazione dei beni “ai soggetti titolari di reddito di impresa che adottano i Principi contabili nazionali per la redazione del bilancio d’esercizio”. Come ricorda Massimo Rizza, la misura era già stata stabilita dalla Legge n. 342 del 21 novembre 2000 che è stata successivamente arricchita da una serie di novità relative all’opportunità di poter rivalutare singoli beni, alla decorrenza del riconoscimento dei maggiori valori fiscali, alla possibilità di effettuare una rivalutazione ai soli fini civilistici, all’inserimento di un’aliquota unica di imposta sostitutiva pari al 3% e all’estensione all’avviamento ed altre attività immateriali dell’ambito oggettivo del riallineamento.
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