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Finanza internazionale preoccupata dai segnali di arrivo di una bolla

24 Giugno 2021 da helly

La recente crescita dell’inflazione ha messo sull’allerta il mondo della finanza internazionale. Rappresenta infatti un segnale importante che la corsa dell’economia, dopo il brusco tracollo innescato dal Covid, sta andando troppo forte.
Ma allora è giusto essere preoccupati del possibile scoppio di una bolla finanziaria?

L’allerta della finanza internazionale

finanza internazionaleSebbene gli analisti ribadiscano che non si tratta di un pericolo imminente (e non è manco detto che debba concretizzarsi), tuttavia è bene ascoltare qualche segnale.
Il primo arriva dalla BIS (Bank For International Settlements) che è in sostanza la banca delle banche centrali. Questo istituto ha come compito principale la stabilità dei sistemi monetari e finanziari internazionali, ed è quindi una voce autorevole per la finanzia internazionale.
Ebbene nel suo ultimo report trimestrale, la BIS ha parlato di un divario crescente fra l’andamento dei mercati finanziari e l’economia reale.

Economia reale e mercati

Effettivamente, guardando alla marcia dei listini azionari, c’è da dargli ragione.
Mentre l’economia reale era ancora in fase recessiva, l’indice Dow Jones delle prime trenta società Usa è passato dai 25.000 punti di maggio 2020 a quasi 35.000 punti di maggio 2021. Una crescita del 40%. Ha segnato prima un doppio massimo, poi un altro, un altro e altri ancora. Andando sempre più su. Nello scenario generale, le valutazioni azionarie evidenziano una diffusa sopravvalutazione dei prezzi.

Qualcosa sta cambiando

Tuttavia, ultimamente emerge uno scenario nuovo. Nelle ultime settimane infatti, i mercati sembrano aver rallentato il passo rispetto alla partenza sprint di inizio anno. Questo manifesta chiaramente il timore di fronte a qualche segnale preoccupante che sta arrivando.

Siamo vicini alla bolla?

Se volessimo tracciare una cronologia delle fasi un una bolla, abbiamo già passato quella del boom e dell’euforia. Ma non siamo ancora entrati in quella del panico.
Ma questa è la fase più infida da prevedere, perché di solito è innescata da eventi imprevedibili e improvvisi (ad esempio il fallimento di una grande impresa, la crescita delle insolvenze, o altro) che innesca un effetto domino. A questo punto ci possono essere perdite, anche ingenti, per chi non è riuscito a darsi un ordine stop in tempo. E nessuno vuole esserci dentro quando capiterà.

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