Rivoluzione Covid sui mercati internazionali
8 Maggio 2021 da RedazioneSB
La crisi economica scatenata dalla pandemia da Covid-19 ha mobilitato energie eccezionali per risollevarci. La politica fiscale e quella monetaria sono andate molto al di là di quanto ci si potesse aspettare, portando il sistema in un’era molto differente nell’ambito della politica fiscale e monetaria rispetto a quella che ci ha preceduto. Di questo ha parlato Alessandro Stanzini, Responsabile Economic Research and Market Strategy di Banca Aletti, Gruppo Banco BPM, che è stato oggi ospite de “I venerdì dello Studio BNC”, il consueto appuntamento online che ogni venerdì – in diretta streaming sui canali LinkedIn, Facebook e sul sito internet www.studiobnc.net – accoglie personalità provenienti dal mondo sociale, economico, industriale e professionale bergamasco per confrontarsi sui temi dell’attualità, dell’innovazione e della crescita.
“La crisi innescata dalla pandemia da Covid-19 ha rappresentato una rivoluzione anche in termini sociali e ha segnato una profonda trasformazione negli approcci di analisi e comprensione dei contesti macroeconomici. L’analisi degli scenari macro economici e delle politiche monetarie – ha commentato Stanzini – racconta uno straordinario sforzo; basti pensare che i provvedimenti fiscali nel 2020 – 21 hanno raggiunto quasi il 19% del PIL mondiale e che l’Europa, tradizionalmente refrattaria a reazioni immediate e forti, ha dato segnali incoraggianti prima con la sospensione del Patto di stabilità (il principio del rigore finanziario è stato accantonato a favore della ripresa economica), poi con l’attivazione del Recovery Fund da 750 miliardi di euro, primo embrionale progetto finanziario che introduce il concetto – inviso a molti paesi del continente – di debito sovranazionale e condiviso. Sicuramente assisteremo a trend di crescita nel 2021 sia in USA (prevediamo fino al 7%) che in Eurozona (oltre 4%) e ci aspettiamo che anche altre economie, avranno spinte evolutive molto intense. In Cina bisognerà spingere sui consumi per raggiungere la dimensione economica degli Stati Uniti (entro il 2035) mentre la Russia, che ha un PIL 10 volte inferiore a quello cinese, continuerà a godere della posizione geopolitica”.
Il trend reflazionistico che ha interessato i primi mesi del 2021 rallenterà verso l’estate, calmierando la spinta dei tassi d’interesse e lasciando spazio al mercato azionario che ha retto alla pressione (il rendimento del decennale statunitense è raddoppiato in pochi mesi) grazie ad una straordinaria revisione al rialzo delle attese sugli utili. La rotazione settoriale è destinata a proseguire ma dopo il riprezzamento, torneranno a prevalere quei settori spinti da tendenze strutturali.
“Per ciò che concerne le scelte di investimento, ricordiamo che la view di Banca Aletti relativamente al secondo trimestre ha confermato il sovrappeso del mercato azionario rispetto a quello obbligazionario. Più precisamente, il portafoglio core include esposizione ai mercati azionari internazionali dividend value, con preferenza per le piccole-medie capitalizzazioni, tematiche ESG, megatrend come i nuovi consumi, e l’area asiatica attraente sia in termini di fondamentali che di diversificazione del rischio. Sul fronte obbligazionario le preferenze includono: elevata qualità del credito, strumenti legati all’inflazione per proteggere i nominali di portafoglio, obbligazioni convertibili per ottimizzare i rendimenti attesi in funzione del rischio tasso, e corporate finanziari che offrono rendimenti appetibili sostenuti da un contesto ciclico favorevole al settore bancario. Ancora attraente il debito emergente espresso in valuta forte” ha concluso Stanzini.
Inserito in Economia e finanza | Nessun Commento »