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Si è conclusa da poche ore la 71esima edizione del Festival di Sanremo, definita da alcuni esperti come “l’edizione della resilienza”.  In un momento in cui i teatri e la musica dal vivo stanno vivendo un periodo davvero difficile da ormai un anno, a causa del Corona virus, la kermesse sanremese è stata una boccata d’ossigeno e una speranza per tutti gli operatori dello spettacolo, più volte ricordati e zebrati dai due conduttori, Amadeus e Fiorello.

Oltre all’assenza del pubblico, ha pesato parecchio anche quella delle star internazionali (spesso attese più dei cantanti in gara) che, causa pandemia, non hanno potuto spostarsi per raggiungere l’Ariston. Ma a farci sentire un po’ meno la mancanza dei cantanti internazionali è stata l’esibizione della brava e bella Elodie, che, a tratti, ci ha ricordato le performance live di Beyoncé, cui ha poco o nulla da invidiare in fatto di presenza scenica. Sembrava quasi…. di assistere all’half time show del Superbowl! La cantante romana ha cantato e ballato sul ritmo di Vogue di Madonna e di Crazy in Love di Beyoncé, cantando però in italiano, molti dei suoi successi, compreso Andromeda, pezzo che portò nel 2020 proprio al Festival.

Sul palco di Sanremo Elodie ha cantato anche un pezzo jazz (intitolato “Mai così”) con il pianista Mauro Tre, che ha creduto in lei da subito e l’ha spronata ad andare avanti. “Con lui ho scoperto che il jazz non è snob” ha dichiarato la bravissima artista che possiamo definire decisamente poliedrica. Noi di ProfessionalWeddingDJ siamo particolarmente grati ad Elodie per questa sofisticata esibizione, perché amiamo il jazz, soprattutto per le feste di matrimonio serali, a cena, e agli aperitivi, il jazz fa davvero la differenza!

Tornando alla kermesse sanremese, questa settantunesima edizione non sarà ricordata solo perché è stata “quella della pandemia” ma anche perché è stato il Sanremo che ha consacrato definitivamente il rock italiano. Hanno vinto infatti i giovanissimi Maneskin con “Zitti e buoni” un brano che già solo per essere cantato a Sanremo sdogana il rock… la vittoria poi rappresenta una vera svolta.

Nella serata dedicata alle cover ci ha colpito positivamente per l’energia che ha trasmesso, l’esibizione di Fulminacci e il grande trombettista Roy Paci: hanno interpretato “Penso positivo” di Jovanotti, tratta dall’album “Lorenzo 1994”, uno dei migliori del suo ormai sterminato repertorio. Una rivisitazione in chiave funky a nostro avviso riuscita, anche se diversa dall’originale, per un artista, Jovanotti, davvero molto amato e richiesto anche nelle feste di matrimonio. Anche, e soprattutto, per le canzoni molto romantiche come “A te”, interpretata al Festival dall’attrice Serena Rossi.   Perfetta invece per creare momenti di  aggregazione e coinvolgimento “Ragazzo fortunato”, interpretata (con poco successo, adire il vero) da Random e i The Colors, sempre nella “serata cover”.

E per terminare citiamo anche “La genesi del tuo colore” di Irama, che ha una bella carica: scommettiamo che, magari in una versione remixata, ci farà ballare fino all’estate?