Sistema bancario, il Medio Oriente cambia a causa di shock del petrolio e Covid
16 Ottobre 2020 da helly
L’economia del Medio Oriente potrebbe cambiare in modo radicale. Ne sono convinti gli esperti di Moody’s Investors Service, che rivolgono la loro attenzione soprattutto ai cambiamenti che saranno necessari nel sistema bancario di quella ricca regione.
Meno attori nel sistema bancario
Saranno le preoccupazioni finanziarie a spingere i grossi player del sistema bancario verso nuovi accordi. Quelli avvenuti in tempi recenti erano mossi dalle prospettive, i prossimi saranno difensivi. Ossia per proteggere la propria integrità. Del resto parliamo di una regione fortemente sovra-bancaria, dove gli istituti di credito sono in aspra concorrenza tra loro. Secondo i dati raccolti da Bloomberg, ci sono più di 70 banche quotate nel Consiglio di cooperazione del Golfo a sei nazioni, che soddisfano una popolazione di circa 50 milioni di persone.
Ma cosa provocherà questo cambiamento così radicale?
Due driver della concentrazione
Moody’s Investors Service ritiene che stanno agendo alcuni effetti combinati tra loro. Anzitutto lo shock dei prezzi del petrolio. L’oro nero sta vivendo un anno drammatico. La pandemia ha fatto collassare la domanda di greggio, spingendo i prezzi a livelli mai visti primi. Addirittura ad aprile scorso s’è visto il WTI scivolare a -37 dollari. Roba da non credere. Anche se da allora le quotazioni si sono riprese, non è stato colmato il gap down dei prezzi. Inoltre il mercato si muove su un filo di sottilissimo equilibrio, più tendente al calo che non allo slancio.
Gli effetti prolungati del Covid
Le ricadute del coronavirus sono l’altro aspetto che giocherà un ruolo determinante, nell’accelerare le fusioni bancarie nel Golfo. Le speranze dei mercati, proiettati verso la fase3 già a maggio, si sono scontrate con la dura realtà. Già prima della pandemia, il sistema bancario del Medio Oriente stava assistendo ad un’ondata di consolidamento. Le banche si stavano muovendo alla ricerca di soluzioni per migliorare la competitività ed aumentare il capitale, in un contesto di grave difficoltà economica che è caratterizzato dalla frenata della crescita economica.
Per questo motivo, Moody’s ritiene che “Fusioni e acquisizioni rimarranno un tema ricorrente del credito nei prossimi anni“. Alcuni dei maggiori istituti di credito in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e Qatar hanno già compiuto dei passi in tal senso, oppure sono in procinto di farlo.
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