Claudio Descalzi (Eni): zero estrazione petrolio entro il 2050
12 Maggio 2020 da pressreleasecd
Produrre carburanti e affini senza ricorrere all’utilizzo del carbonio: è l’obiettivo di Eni, impegnata a ridurre dell’80% le proprie emissioni totali entro il 2050. Il programma si inserisce nella strategia di svolta sostenibile intrapresa nel 2014 grazie alla guida dell’Amministratore Delegato Claudio Descalzi.
L’impegno green di Eni nelle parole dell’AD Claudio Descalzi
Gas e rinnovabili al centro del piano presentato da Eni lo scorso 28 febbraio: sono questi gli elementi su cui il Gruppo intende puntare per condurre a completamento la propria transizione green entro il 2050. Come illustrato dall’AD Claudio Descalzi nel corso di un’intervista rilasciata a La Repubblica, il colosso italiano si prepara a un futuro energetico caratterizzato da emissioni zero, 85% della produzione basata sul gas e accelerazione sul fronte delle energie rinnovabili. Per vincere tale sfida, l’impegno di Eni prevede un doppio piano che include una strategia di lungo termine, con obiettivi fissati al 2050, e un Piano d’Azione 2020-2023, a supporto di un Gruppo che punta sempre più su sostenibilità e competitività. È una metodologia severa quella messa a punto da Eni, che include le emissioni nelle tre fasi di produzione di idrocarburi, elettricità utilizzata per usi interni e clienti finali che usano prodotti di Eni o altre società. “Abbiamo messo a punto un metodo che contempla i tre tipi di emissioni e ci porterà a produrre carburanti e affini senza più carbonio”, ha spiegato l’AD Claudio Descalzi, “perché arrivano da materie naturali o perché cattureremo la Co2 rilasciata nel processo”. Tale strategia consente di produrre carburanti senza l’utilizzo del carbonio, permettendo un taglio complessivo delle emissioni pari all’80%: si tratta di riduzioni importanti e, come ha sottolineato l’AD, finalizzate al raggiungimento di “Obiettivi che superano le raccomandazioni IEA sull’accordo di Parigi”.
Claudio Descalzi, la sostenibilità come cardine delle strategie di Eni
“Gli effetti saranno positivi per l’Italia”, ha proseguito l’Amministratore Delegato, “perché questa trasformazione ridurrà notevolmente non solo il rischio ‘minerario’, ma anche quello geopolitico: oggi Eni opera in diversi Paesi instabili, ma a tendere la nostra produzione da rinnovabili verrà per il 70% da Paesi Ocse”. Claudio Descalzi ha inoltre confermato che almeno l’85% della produzione di Eni avverrà per mezzo del gas entro il 2050, specificando che tale materia prima non proverrà da fornitori terzi, bensì sarà di proprietà del Gruppo. Inoltre, l’impegno green di Eni passerà anche attraverso la produzione di energia da fonti rinnovabili, per le quali si prevede un aumento che raggiungerà gli oltre 55 GW al 2050. Un ulteriore impulso sarà fornito dall’ampliamento della fornitura di energia elettrica nei confronti dei clienti, prevalentemente in area Ocse, con una crescita di nuovi contratti stimata in 20 milioni di unità. Alla strategia prevista entro il 2050, la società guidata da Claudio Descalzi ha affiancato un Piano d’azione quadriennale (2020-2023), con un totale di 32 miliardi di euro di investimenti previsti all’insegna della flessibilità: circa il 60% degli investimenti, infatti, non è ancora contrattualizzato e rimane quindi a disposizione per gli anni 2022-2023.
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