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Il mondo dell’informazione

7 Febbraio 2020 da Adelio Vaquez

L’influenza comunicativa del mondo dell’informazione, erogata dai giornali, dalla televisione, e da qualsiasi condizione mediatica ad essa assoggettata al “Sistema” e al “Potere”, distorce la visione mentale dell’individuo, con una preponderanza tale, da ridurre a una semplice utopia il diritto alla libertà del sapere e della conoscenza. Pertanto, l’unica via d’uscita, da questa esemplare sottomissione cognitiva di massa, è quella di tornare indietro, rimarcando i passi della propria vita vissuta, attraverso una stradina stretta e angusta, per recuperare la propria unicità, la propria identità spirituale, abbandonata e lasciata ad oziare per lungo tempo. Insomma, intendo semplicemente dire, di armarsi di coraggio e di incanalarsi nelle viscere del proprio ego, per riappropriarsi di quel mondo antico, in cui prevalevano le visioni, i sogni, che, nientemeno, erano frutto del potere percettivo innato, relativo a un dono ineccepibile di un’entità onnipotente. Parlo della conoscenza universale di un mondo straordinariamente magico, indispensabile per la vita, di cui pochi ne conoscono l’esistenza.
La vera libertà si trova nelle profondità infinite del proprio spirito, o meglio, in quello spettro di luce, nel quale primeggiano i propri colori, affini alla propria identità spirituale, per potere manifestarli a gran voce, affinché tutti ne conoscano e ne recepiscano la loro unicità, la loro verità, a costo di urlare sui tetti e nelle amate piazze.

In fondo che senso ha tenere segregati i propri ideali, per paura di sporcare o scandalizzare questa “Società Civile”, considerata, ipocritamente, puritana ed integerrima? 

Trovare il coraggio di ribellarsi alla razionalità ipocrita di questo “Sistema”, di questa “Società Civile”, governata dalla brama del profitto e del denaro, è prima di tutto un dovere, sia verso il prossimo, che ne coglie la conoscenza, sia verso sé stessi, per la libertà del proprio ego.

Ammesso e concesso che, questa “Società Civile”, possa godere di un eccepibile integrità morale, il che è escluso, con quale diritto essa si riserva l’onere di ostacolare, autoritariamente, le contrarietà e i disappunti di chi ostenta giustizia e ragione? 

Essa non ha alcun diritto! A meno che, chi presiede questa “Società Civile”, non ostenti pure il privilegio di disarcionare alcuni pezzi della tanto acclamata democrazia, per limitarne la libertà di pensiero e la libertà di parola, attraverso certi abili e certi diversivi di sottofondo, parecchio equivoci.

Adelio Vaquez

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