L’ebola uccide una donna inglese. La britannica che ha contratto il virus è morta a Dar es Salaam.
7 Ottobre 2019 da dagata
L’ebola uccide una donna inglese. La britannica che ha contratto il virus è morta a Dar es Salaam. In quarantena tutti i contatti della signora deceduta. Lo Sportello dei Diritti sconsiglia ai nostri connazionali viaggi in Tanzania e Congo se non “strettamente necessario”.
Una donna sospettata di aver contratto Ebola è morta nella città tanzaniana di Dar es Salaam. Messi in quarantena gli stretti contatti della deceduta in luoghi sconosciuti. Dopo la morte della connazionale per complicanze sospette correlate a Ebola la Gran Bretagna ha emesso un avvertimento per i viaggi in Tanzania. Lo riporta il sito BBC Africa News, aggiungendo che il governo del Paese africano nega l’esistenza di casi confermati o sospetti di questo virus. L’avvertimento di viaggio è stato emesso mentre aumentano le pressioni del Regno Unito sulla Tanzania per condividere maggiori informazioni su questa morte. Anche gli USA, nel timore che la Tanzania ometta informazioni sufficienti, la scorsa settimana hanno avvertito i propri cittadini di una morte dai probabili legami con Ebola. Il Paese confinante a ovest con la Tanzania, la Repubblica Democratica del Congo, è intanto alle prese con un focolaio del virus. In Congo, dunque, 750 bambini sono stati colpiti dal virus Ebola (31% dei casi) ed il 40% ha meno di 5 anni. Fino ad oggi quasi 2.500 persone sono state contagiate nel focolaio in corso, di cui 1.665 sono morte. Lo ha reso noto Marixie Mercado, portavoce dell’Unicef al Palazzo delle Nazioni a Ginevra, dopo una missione nella Repubblica Democratica del Congo, a Kivu Nord e Ituri, le due province colpite dal virus, e a Goma, Beni, Butembo e Bunia. L’Uganda, a nord della Tanzania, ha confermato almeno una morte dovuta a Ebola. L’OMS generalmente sconsiglia le restrizioni ai viaggi nei Paesi colpiti dal virus. Ai connazionali che intendano visitare il Paese, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, consiglia, pertanto, di non recarsi in Tanzania e Congo, se non “strettamente necessario”.
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