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L’investimento in oro è una delle forme più antiche di investimento, anche se in antichità si accumulava oro senza pensare alla sua quotazione lo si faceva certo per accumulare ricchezza.
Un motivo per cui l’oro veniva accumulato è che questo poteva essere spostato o detenuto in modo molto più semplice e sicuro ed in piccoli spazi rispetto ad altri beni molto più voluminosi e che in molti casi non avevano le capacità intrinseche dell’oro che rendono indistruttibile e non deteriorabile in tutte le condizioni ambientali.
Oggi con le valute, le banche ed i conti virtuali non esiste il problema dello spazio per accumulare ricchezza ma ciò nonostante l’investimento in oro ha mantenuto se non accresciuto il suo appeal anche sui mercati azionari moderni.
Un successo talmente condiviso da essere considerato non solo il bene rifugio per eccellenza a livello di investimenti ma anche un metallo capace di determinare la nascita di settori dedicati a lui come i compro oro Firenze o di qualsiasi altra zona di italia.
La storia ha ampiamente dimostrato che l’oro è comunque destinato a salire di valore se non nel breve nel lungo periodo, una regola costante che si ripete da sempre e che viene sistematicamente rispettata durante i periodi di crescita di valore che si verificano in concomitanza delle crisi di sfiducia dei mercati azionari.
Quando i mercati attraversano gli inevitabili periodi di crisi il prezzo oro aumenta sospinto dall’aumento della domanda degli investitori che impauriti dalle perdite degli altri asset spostano i capitali nel più sicuro investimento in lingotti d’oro.
Il record storico del prezzo dell’oro è stato raggiunto nel 2011 quando sulla spinta della grave crisi economica mondiale del 2008 raggiunse il valore di 1900 dollari l’oncia.
Oggi nel 2019 dopo un periodo in cui il prezzo aureo si è mantenuto su valori molto al di sotto del record assoluto del 2011, il prezzo oro è tornato a salire oltre i 1500 dollari l’oncia spinto dalla guerra dei dazi tra Cina e Usa.
Quanto il valore possa ancora salire e rimanere stabile su quotazioni elevate non è facile da prevedere, sicuramente molto dipenderà dal permanere di fattori macroeconomici esterni che continuino ad alimentare la crisi di sfiducia sui mercati azionari.