Littering assassino: mucca muore dopo aver ingerito un pezzo di lattina.
16 Maggio 2019 da dagata
Littering assassino: mucca muore dopo aver ingerito un pezzo di lattina. La povera bestia ha trascorso una settimana in agonia, senza mangiare né bere, prima di morire. Lo “Sportello dei Diritti”: combattere a partire dall’educazione la pratica odiosa di gettare rifiuti al di fuori degli appositi contenitori
Gettare o abbandonare rifiuti nelle aree pubbliche invece che negli appositi bidoni o cestini dell’immondizia è un malcostume che non conosce tregua e che gli anglosassoni hanno denominato littering. Noi dello “Sportello dei Diritti” ne abbiamo parlato più volte come di un’abitudine odiosa e da combattere soprattutto con l’educazione civica, a partire dai più giovani, ma che potesse in qualche modo uccidere è un fatto nuovo. La brutta scoperta l’ha fatta però, a proprie spese, Jean-Philipona un allevatore della zona di Friburgo che nei giorni scorsi ha assistito impotente alla morte di una mucca del suo allevamento. «In una settimana ha perso più di cento chili. Non mangiava più. Non beveva più. È stata un’agonia». Dopo sette giorni, l’allevatore di Granges ha deciso di porre fine alle sofferenze dell’animale. «Analizzando la sua carcassa, il veterinario ha scoperto che le sue viscere erano lacerate». Ad uccidere la mucca è stato un pezzo di lattina di alluminio che aveva ingerito. «Il littering è una piaga», deplora Philipona. «Non potete immaginare i rifiuti che trovo nei miei campi». Spinto dalla rabbia per la perdita e per le modalità della morte, l’allevatore friburghese ha deciso un gesto eclatante: pubblicare la foto dell’animale morto sul proprio profilo Facebook, sperando che il suo gesto possa educare il maggior numero di persone. «I casi mortali sono molto rari, ma l’ingestione di corpi estranei rimane un grossissimo problema, soprattutto nelle zone periferiche», ha specificato un veterinario svizzero, il dottor Grégoire Seitert. I rifiuti in alluminio e di plastica gettati dagli automobilisti vengono infatti sminuzzati dai macchinari degli agricoltori e possono finire nei mangimi degli animali. «Questi materiali, spesso molto affilati, vanno a terminare nello stomaco dei ruminanti». E lì provocano danni enormi. «Sono minuscoli e praticamente impossibili da rimuovere. Spesso gli animali devono conviverci per tutta la loro vita». Da parte sua, Jean-Pierre Philipona è molto preoccupato. «Tutte le mie mucche pascolano in quei prati. Prego che non accada nulla ad un altro animale». Una storia che Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha ritenuto opportuno rilanciare anche in Italia per comprendere quali conseguenze possa comportare un gesto più o meno sbadato, quale quello di gettare un qualsiasi rifiuto al di fuori degli appositi contenitori al di là del più banale ed immediato inquinamento del territorio e degrado del decoro dei luoghi pubblici.
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