Zinco, il mercato potrebbe presto rialzarsi dopo un 2018 opaco
7 Febbraio 2019 da helly
Come per tutti i metalli, anche per lo zinco il 2018 è stato un anno ricco di problemi e difficoltà. Ma per molti versi gli è andata pure peggio rispetto ad altre commodities.
Il mercato dello zinco
A pesare su questo mercato è stata la guerra commerciale tra USA e Cina, che ha inevitabilmente pesato su tutto il settore delle materie prime. Eppure a metà febbraio 2018 le cose viaggiavano benissimo, con il prezzo che era salito oltre i 3.600 dollari. Da quel momento in poi le cose sono però cambiate. Le prese di profitto degli investitori, le vendite allo scoperto e lo scoppio della tensione USA-Cina, hanno innescato una forte discesa che è andata avanti per mesi, durante i quali i migliori segnali operativi di trading erano tutti ribassisti. A settembre, ha toccato 2.285 dollari a tonnellata, il 32% più in basso del valore che aveva a inizio anno.
Durante tutta la seconda metà del 2018 i prezzi sono rimasti bassi. Li ha tenuti a galla il fatto che il deficit di forniture ha provocato un calo delle scorte. Queste ultime al London Metal Exchange (LME), a dicembre erano 122.000 tonnellate, la metà di quelle che c’erano a luglio. L’offerta che si è assottigliata ha consentito ai prezzi di stabilizzarsi, chiudendo il 2018 con un calo di oltre il 24%. Chi sa come tracciare supporti e resistenze, avrà visto cadere le prime una dopo l’altra nel corso delle settimane. Rispetto a molti altri metalli di base, è andata decisamente peggio.
Un mercato pronto a rialzarsi?
Eppure secondo gli esperti, la luce potrebbe essere in fondo al tunnel. I fondamentali del mercato sono infatti solidi, e gli operatori sono ottimisti per via della crescente domanda di zinco usata nei fertilizzanti e nelle batterie. A tal proposito ricordiamo anche le aspettative riguardo le batterie zinco-aria che, in un prossimo futuro, potrebbero provocare una maggiore domanda di metallo. La domanda in aumento a fronte di un’offerta con molti problemi, potrebbe spingere i prezzi di nuovo al rialzo. C’è chi ipotizza una corsa del prezzo verso i 3000 dollari a tonnellata. Ma chi va pure oltre, ricordando che l’ultima volta che le scorte sono scivolate verso le 100.000 tonnellate, c’è stato un rimbalzo di prezzi a 4.409 dollari.
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