Robot Killer: una macchina della fabbrica infilza l’operaio con punte d’acciaio a causa di un guasto
25 Dicembre 2018 da dagata
Robot Killer: una macchina della fabbrica infilza l’operaio con punte d’acciaio a causa di un guasto. Vittima un uomo di 49 anni durante il turno di notte in una fabbrica di porcellana in Cina
Tragedia sfiorata in una fabbrica che potrebbe benissimo essere la scena di un thriller fantascientifico. Un robot industriale nella provincia cinese di Hunan, ha “pugnalato” un operaio con 10 punte d’acciaio lunghe 30 cm. Il signor Zhou, che stava lavorando durante il turno di notte in una fabbrica di porcellana, è stato colpito da un braccio robotico impazzito che ha rischiato di trasformare l’episodio in un grave incidente sul lavoro. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, il macchinario andato fuori controllo ha scagliato 10 aste di metallo appuntite, della lunghezza di circa 30 cm addosso al malcapitato Zhou, il quale si è ritrovato con questi micidiali paletti infilzati nella spalla, nel petto e in altre parti del corpo. L’equipe medica che ha operato d’urgenza l’operaio estraendo i paletti che impedivano ai medici di eseguire radiografie prima dell’intervento, ha constatato che una di queste punte metalliche si è fermata ad appena 0,1 millimetri da un’arteria, come dichiarato da Wu Panfeng, professore associato di microchirurgia: “Erano relativamente grandi, quindi non c’era modo di inserire il paziente nella macchina a raggi X, anche perché le stesse punte metalliche avrebbero potuto causare interferenze con i raggi X”. Dopo un intervento durato una notte intera, le condizioni del signor Zhou sono descritte come stabili e, nonostante sia già in grado di muovere il braccio destro, ci vorranno diversi trattamenti fisioterapici per raggiungere la completa guarigione. Nel corso degli ultimi anni, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, numerosi sono stati i casi di incidente sul lavoro che potrebbe benissimo essere la scena di un film fantascientifico. Il signor Zhou, dunque, è stato fortunato a non subire la stessa sorte dell’operaia americana Wanda Holbrook. Il tecnico di manutenzione fu uccisa da un robot ribelle che aveva virato nella zona in cui stava lavorando e le aveva schiacciato la testa. La 57enne stava ispezionando macchinari in un’area in cui i componenti venivano assemblati quando il robot “sorprese Wanda entrando nella sezione in cui lavorava”, da quanto è emerso dall’inchiesta giudiziaria. Nel 2015, un altro operaio dell’industria automobilistica, questa volta in Germania, è stato ucciso da un robot. L’anonimo 22enne faceva parte di una squadra che stava installando il robot stazionario in una fabbrica Volkswagen quando lo afferrò e lo schiacciò contro una lastra di metallo. L’anno scorso, un operaio edile è sopravvissuto miracolosamente dopo essere stato fulminato, gettato dalla sua postazione di lavoro e poi impalato attraverso l’ano da una barra d’acciaio di quattro piedi.Yang Ming, 37 anni, aveva accidentalmente toccato fili vivi in un cantiere edilico e lo shock lo fece volare all’indietro sulla sporgente asta di metallo. I soccorritori hanno lasciato il palo all’interno e lo hanno portato all’ospedale in modo che i chirurghi potessero rimuoverlo. Ming ha dovuto sottoporsi a sette ore di chirurgia presso l’Ospedale della Cina occidentale della Sichuan University a Chengdu, capitale della provincia sud- occidentale del Sichuan. Secondo le leggi della robotica scritte da Isaac Asimov la prima dice: “un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno”. Sfortunatamente non può essere applicata per i casi sopra descritti.
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