Psicoterapeuta Cuneo, Dott.ssa Parisi: La terapia del comportamento
5 Novembre 2018 da PsicologaCuneo
La psicoterapeuta Cuneo, Dottoressa Silvia Parisi, ci parla della terapia del comportamento, meglio conosciuta come psicoterapia cognitivo comportamentale.
Il confronto con la teoria psicoanalitica e con le terapie psicoanalitiche è problema ineludibile per comprendere l’origine e la diffusione della terapia del comportamento. Cioè avere una realtà articolata e frammentato come quella statunitense, da sempre abituata a una poliedricità di modelli psicologici e psicoterapeutici. È vero a doppio diritto in Europa e in Italia, dove il pensiero psicoanalitico ha esercitato un dominio quasi monopolistico della psicopatologia della psicoterapia. È significativo il sottotitolo del volume di Eysenck e Rachman (1965), , nella traduzione italiana, suona: terapia del comportamento nevrotico. Un’alternativa alla psicanalisi. Il rapporto con la psicanalisi e la psicologia dinamica in genere e dunque direttamente di sfida alternativa è progettato superamento, e ciò sia sul piano del meccanismo di generazione, articolazione e autocorrezione della teoria, sia sul piano delle strategie psicoterapeutiche e dell’efficacia dell’intervento. Sul crinale degli anni 60 si prospetta infatti un’alternativa al paradigma predominante, per quanto riguarda la psicopatologia delle nevrosi e la psicoterapia, che muove da un reticolo di riferimenti all’epistemologia e alla metodologia scientifica, alle discipline psicobiologiche, alla reflessologia pavloviana, alle teorie dell’apprendimento, alla Social Learning Theory, al nascente paradigma cognitivista e un po’ tutta la psicologia di base.
Lo scontento per la psicanalisi e i suoi derivati si può ricondurre a tre nuclei principali:
è sufficiente livello di elaborazione della struttura logica e dello statuto scientifico della teoria psicoanalitica;
la mancata conferma dell’efficacia terapeutica della psicanalisi e delle terapie psicoanalitiche;
il meccanismo di trasmissione sacerdotale delle conoscenze e la corrispondente chiusura del movimento psicoanalitico all’interno del proprio orizzonte.
Articolo scritto da: Psicoterapeuta Cuneo, Dottoressa Silvia Parisi
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