Prescrizione e Riforma della Giustizia
30 Novembre 2018 da florencetours
La prescrizione e la riforma dell’ordinamento giuridico sono fonti di discussione da sempre in italia, spesso si sono accese polemiche per le conseguenze di norme che acquistano una rilevanza eccessiva solo a causa dei tempi lunghissimi dei processi che si svolgono nel nostro paese.
La prescrizione che dovrebbe tutelare qualsiasi imputato ad avere diritto ad una ragionevole durata del processo in molti casi si trasforma in una strategia alternativa dello studio legale per ottenere il proscioglimento del proprio assistito.
La necessità di annullare una norma che prevede la tutela di un diritto come quello di avere tempi di giudizio ragionevoli evidenzia il grave stato di crisi in cui versa il sistema giustizia in italia.
Da una analisi della situazione è evidente che il prolungarsi eccessivo dei processi è causato dall’attività della magistratura incaricata di svolgere le indagini necessarie per il dibattimento del processo.
Le cause di tale lentezza sono varie e cambiano a seconda delle zone di riferimento, l’inefficienza e la mancanza di personale nelle procure è un dato di fatto del quale non si può fare finta di nulla illudendosi di migliorare la situazione mettendo mano alla sola norma della prescrizione senza risolvere il resto dei problemi.
La città con il maggior numero di prescrizioni risulta essere Torino con un terzo dei processi finiti in prescrizione mentre la città con il minor numero di prescrizioni dei processi è Bolzano che non arriva nemmeno all’uno per cento.
In questo ambito non si può nemmeno asserire che le inefficienze delle procure hanno la connotazione geografica definita dal solito divario tra nord e sud, in quanto l’inefficienza è dislocata a macchia di leopardo in tutta la penisola senza nessun nesso logico.
Questo stato di cose non aiuta alla soluzione del problema in quanto per risolvere le inefficienze della magistratura nella fase delle indagini preliminari ed eventualmente successive si dovrà agire caso per caso senza poter determinare una strategia comune adattabile a livello nazionale.
Sicuramente un aumento delle risorse economiche distribuito in modo oculato in quelle procure meno virtuose potrebbe essere parte della soluzione ma solo se unito ad un maggiore controllo e regolamentazione delle attività svolte dalla magistratura che è detentrice di maggiori libertà rispetto alle altre parti in causa coinvolte nel processo.
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