Università degli studi di Bergamo e Diocesi di Bergamo insieme per la nascita della nuova dorsale culturale della città
28 Settembre 2018 da Redaclem
Diocesi di Bergamo e Univeristà degli Studi di Bergamo più vicine ai giovani grazie alla cultura. Questa mattina, presso il salone d’onore del Museo Adriano Bernareggi, è stato presentato l’accordo di partenariato tra la Diocesi, l’Ateneo e la Fondazione Bernareggi.
«Uno scrigno del passato diventa un laboratorio del futuro. La lettera pastorale che ho consegnato alla Diocesi proprio in questi giorni, che traccia le linee del nuovo anno pastorale, ha come titolo “uno sguardo che genera”. Nell’orizzonte del vicino Sinodo dei Giovani che Papa Francesco ha voluto fortemente, questo progetto è uno sguardo che genera futuro, che genera cultura, che genera “un nuovo umanesimo” che è proprio l’obiettivo preso dalla Conferenza Episcopale Italiana per questo decennio. La Diocesi di Bergamo ha deciso di investire in questo dialogo con le nuove generazioni, come dimostra la collaborazione con l’Università attraverso un “accordo quadro” che si articola in diverse proposte. Una sinergia tra la Chiesa, l’Università, le istituzioni pubbliche, le fondazioni, gli enti e i cittadini che auspico possa creare un volano di pensiero, un contagio di cultura di cui abbiamo tanto bisogno. – conclude Mons. Francesco Beschi, vescovo di Bergamo – In quest’ottica la scelta di ripensare l’Aula Picta come spazio per una proposta di percorso museale, decidendo di ridurre spazi agli uffici della Curia, va esattamente nella linea di un’apertura alla città, proprio con quello sguardo che ammirando l’arte del passato genera nuove prospettive per il presente e sogna vie di incontro per il futuro. Uno sguardo che genera incontro, lavoro in rete e dialogo fra generazioni».
La Fondazione Adriano Bernareggi e l’Università degli Studi di Bergamo, intendono sviluppare azioni e progetti comuni nell’ambito culturale, della formazione e della ricerca valorizzando gli spazi disponibili presso Palazzo Bassi Rathgeb in Via Pignolo 76, che ospita la raccolta di opere del Museo diocesano e che potrà accogliere centri di studio e ricerca, spazi didattici, biblioteca e sale studio. La collaborazione permetterà di sviluppare sinergie al fine di rendere maggiormente fruibile il materiale museale, aprirlo ad un pubblico più ampio ed in particolare giovane come quello che frequenta l’Università, fruire di alcuni spazi e della biblioteca specialistica presente presso il palazzo, realizzare in comune alcune iniziative in ambito culturale e artistico.
Il rapporto che si andrà ad instaurare permetterà anche di potenziare l’attività di ricerca universitaria e di dare opportunità agli studenti di confrontarsi direttamente con le opere d’arte collocate nel palazzo. «La collaborazione con la Diocesi di Bergamo e con la Fondazione Adriano Barnareggi ha un alto valore culturale di cui beneficeranno sia gli studenti universitari, che potranno studiare entrando fisicamente a contatto con le opere collocate nel palazzo di via Pignolo, sia l’intera città. – commenta Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, ricordando che il museo si trova in posizione strategica per l’Ateneo, essendo baricentrico tra la sede di Sant’Agostino, l’ex Collegio Baroni e nel futuro per l’ex Caserma Montelungo.
Per l’Università, la disponibilità di spazi di studio e di ricerca e formazione presso la Fondazione Bernareggi, rappresenta un importante rafforzamento della dotazione del polo Umanistico, in attesa dei programmati recupero del Chiostro Minore di Sant’Agostino e dell’ex Caserma Montelungo, consentendo dunque un’agevole organizzazione delle attività sia per gli studenti in continua crescita sia per i docenti. Il Rettore sottolinea infatti – Sinergie come questa sono altresì rappresentative della Terza Missione dell’Università: valorizzare e favorire l’applicazione diretta della conoscenza al fine di contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società»
Il rafforzamento della presenza sull’asse di via Pignolo rappresenta un’ulteriore valorizzazione di quella “dorsale della cultura” che l’Università degli Studi di Bergamo va progressivamente strutturando, rafforzando l’integrazione fisica e funzionale con le sedi dell’Accademia Carrara e della Galleria di Arte Moderna e Contemporanea.
La scelta di attrezzare in chiave museale l’aula picta e gli annessi individuati per lo scopo, può permettere di rendere accessibile al pubblico spazi finora non troppo considerati benché di evidente interesse storico; costruire un “percorso museale” che possa offrire al visitatore la possibilità di incontrare oggetti e materiali, ma anche luoghi, architetture e testimonianze archeologiche; favorire e potenziare l’offerta di percorsi educativi da rivolgere alle Scuole ed alle Parrocchie; sviluppare sinergie interne al sistema museale diocesano concentrando l’offerta in un unico luogo con possibilità di integrazione dei servizi necessari e, infine, costruire collaborazioni e sinergie con le altre Istituzioni che si affacciano su Piazza Duomo.
«La collaborazione con l’Università all’interno del Palazzo è resa possibile dal progetto, avviato dalla Diocesi di Bergamo per la valorizzazione dell’Aula Picta e di alcuni spazi spazi connessi, al fine di realizzare un nuovo percorso espositivo strettamente correlato all’esistente museo della Cattedrale ed agli altri importanti edifici presenti nel contesto di Piazza Duomo. – aggiunge Giuseppe Giovanelli, presidente della Fondazione Bernareggi – Prenderà forma, così, un sito di cultura e di arte che, insieme con il Battistero, il tempietto di Santa Croce ed il museo della Cattedrale, permetterà di proporre al visitatore i un racconto che dalle origini cristiane arriva alle soglie dell’umanesimo con la possibilità di dialogare con le atre Istituzioni culturali presenti in Piazza Duomo».
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