Valute digitali, oltre 800 ICO sono morte subito (e molte erano truffe…)
11 Luglio 2018 da helly
L’asset finanziario più discusso degli ultimi due anni senza dubbio sono state le valute digitali. Il focus dei dibattiti si è spostato di volta in volta dalle prospettive sui guadagni alla presenza di pure manovre speculative, passando per l’immancabile polemica sulla regolamentazione di questi strumenti finanziari tanto affascinanti quanto controversi. Eppure in pochi hanno posto l’accento su un ulteriore aspetto importante: quasi un migliaio di progetti di criptovalute sono naufragati quasi immediatamente.
Nascita e declino delle valute digitali
I numeri inducono alla riflessione. Se oltre 800 progetti di lancio di criptomonete sul mercato sono già morti è chiaro che qualcosa non va. Peraltro una grossa fetta di quelli che sono riusciti a sopravvivere non se la passano affatto bene, e non è che si vedano figure inversione trend all’orizzonte (che resta debole).
Per analizzare questo aspetto occorre ricordare che i nuovi token digitali vengono lanciati sul mercato attraverso le ICO (initial coin offering), cioè un processo tramite il quale una start-up può emettere una nuova moneta che gli investitori possono scegliere di acquistare. Gli investitori che prendono parte alle ICO lo fanno nella speranza che i token possano generare grandi rendimenti in futuro. Questo spiega perché ci sia stata una vera e propria esplosione delle ICO negli ultimi 2 anni. Solo nel primo semestre dell’anno sono stati raccolti ben 11,9 miliardi di dollari. Tutto questo però spiega pure perché nel calderone siano finite pure offerte truffaldine oppure già destinate al fallimento in partenza. Come si diceva, più di 800 token digitali adesso valgono meno di 1 centesimo.
Le strette in vista sulle valute digitali
Questo discorso non ha nulla a che fare con le valute digitali già affermate, come Bitcoin. Qui semmai il discorso da fare è diverso, e punta a capire perché il prezzo sia sceso di circa il 70% dal suo massimo storico vicino a 20.000 dollari, raggiunto a dicembre 2017. Vero è che le oscillazioni forti ci sono sempre state (basta vedere l’andamento della sua deviazione standard trading), ma di solito si alternavano discese precipitose a salite vertiginose. Invece nell’ultimo semestre il calo è stato costante e graduale.
Tutti questi aspetti giustificano la volontà delle principali delle autorità di regolamentazione di studiare il fenomeno, ma in special modo concentrarsi sulle ICO, investimenti incredibilmente rischiosi e terreno fertilissimo per potenziali frodi. Ecco perché potrebbero presto arrivare delle strette regolamentari molto forti.
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