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Banche centrali, spira di nuovo il vento della prudenza

29 Giugno 2018 da helly

Qualcosa è cambiato nel vento che spira sulle banche centrali. Negli ultimi giorni molte di quelle più importanti (a cominciare dalla BCE) hanno deciso di comunicare in modo chiaro le loro strategie. Nella maggior parte dei casi hanno deciso di rallentare o posticipare il percorso di normalizzazione. Peraltro la cosa assai particolare è che questa frenata riguarda tanto chi già si trova avanti nel percorso di normalizzazione, quanto coloro che neppure hanno cominciato (come BoJ e BCE). La cosa più interessante è che quasi tutte hanno usato come motivazione il clima di incertezza.

Le preoccupazioni delle banche centrali

banche centraliQuesta parola si ritrova quasi in tutti i comunicati ufficiali delle banche centrali. Essa è aumentata a livello globale a causa soprattutto della minaccia di una guerra protezionistica. Questa finisce per far rivedere verso il basso tutte le previsioni di crescita. L’effetto incertezza non piace ai mercati, di qualsiasi tipo essi siano. Basti pensare all’effetto che ha sui conti zero spread nel Forex (ovvero i mercati valutari), dove finisce per ampliare in modo indefinito il costo degli investitori. Non ci si può stupire quindi se l’incertezza mette tensione al mondo della finanza.

Tuttavia, a livello di banche centrali forse non è solo l’incertezza che spiega la frenata sulla normalizzazione. La prudenza infatti potrebbe essere dovuta al timore dei banchieri centrali di fare un passo che potrebbe rivelarsi più costoso in caso di sbaglio. In pratica comportarsi da falco è troppo più rischioso che mantenere un atteggiamento da colomba. Volendo fare un paragone, se fossimo di fronte a un asset potremmo dire che vediamo ovunque delle pattern e figure di continuazione. Del resto dopo l’uscita da una crisi (profonda come quella scoppiata nel 2007), una manovra restrittiva avventata può strozzare la crescita, mentre sono ben minori gli effetti di una espansione troppo prolungata. Questo spiega anche perché molte decisioni accomodanti sono state prese spesso all’unanimità, o comunque con forti maggioranze.

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