FED, spallata da Minneapolis. Rischio recessione secondo Kashkari
26 Dicembre 2017 da helly
Altro che tre rialzi, il programma di politica monetaria della Federal Reserve viene rimesso in discussione (almeno parzialmente) delle notizia che arrivano da Minneapolis. Il presidente della FED locale – Neel Kashkari – ha infatti dato una bella spallata agli entusiasmi. Ha infatti affermato di essere molto contrario alla strategia attuale che sta seguendo l’istituto centrale americano, incentrato su un rialzo graduale del costo del denaro. Ma non solo, Kashkari si è spinto oltre affermando che secondo lui ulteriori rialzi dei tassi esporrebbero al rischio di portare a una recessione economica.
Ricordiamo che a metà dicembre l’istituto centrale americano, nell’ultima riunione sotto la guida di Janet Yellen, ha deciso di procedere al terzo ritocco del costo del denaro dello 0,25%. Inoltre la FED ha confermato il suo programma di alzare per altre 3 volte i tassi anche nel 2018. Kashkari ha votato sia contro il terzo rialzo dei tassi di quest’anno (assieme al collega Charles Evans) sia contro l’impostazione data al futuro della politica monetaria. Inoltre nell’ultima riunione, la Fed ha rivisto al rialzo le previsioni per il PIL reale del 2018, in considerazione dello stimolo legato alla riforma fiscale. Invece le proiezioni sulla politica sono rimaste pressoché invariate.
Fed sotto scacco delle colombe
Ipotizzare che questo possa provocare un blocco non è ancora reale. Ma tuttavia l’avvertimento lanciato da Kashkari potrebbe ridare nuovo slancio alle “colombe” del dollaro. Si pensava che fossero spente, e invece è chiaro che sono ancora vive e vegete. Cosa più importante, basterebbe ancora poco per escludere con il loro voto contrario qualsiasi ulteriore rialzo non previsto. Qualsiasi operatore, a prescindere da dove si trovi e quali orari mercati forex segue, sa cosa questo possa significare per le prospettive del dollaro sui mercati valutari.
Almeno nel medio termine la marcia al rialzo del biglietto verde potrebbe subire una bella frenata, e ciò avvantaggerebbe l’euro. Non solo, bisogna poi considerare che data l’importanza “mondiale” della valuta americana, si avrebbero degli effetti importanti praticamente ovunque sia in ambito monetario che economico. Un semplice sguardo a una qualsiasi tabella correlazioni forex rende chiarissimo che ogni cosa che riguarda il dollaro, non può lasciare indifferente nessuna economia mondiale.
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