Difesa: tra gli ospiti del convegno AIAD anche Alessandro Profumo, AD di Leonardo
27 Novembre 2017 da apdepartmentonline
La crescita di Leonardo, le attività in Gran Bretagna, le sfide in Cina: l’AD Alessandro Profumo al convegno AIAD parla di rischi, opportunità e prospettive del settore della difesa
L’AD Alessandro Profumo al convegno AIAD: “Così renderò Leonardo più competitiva”
“Voglio che Leonardo identifichi le tecnologie e le aree di business nelle quali possiamo essere competitivi e diventare tra 15-20 anni dei player importanti”: nella sua prima uscita pubblica come AD del gruppo, Alessandro Profumo smentisce le voci che lo volevano a capo dell’azienda per fare uno “spezzatino”. “Darò delle grosse delusioni a chi ha scritto questo” ha dichiarato il manager, intervenuto lo scorso 6 luglio al convegno “L’industria della Difesa italiana tra prospettive, rischi e opportunità: il futuro passa per le grandi alleanze internazionali ed europee?” che ha organizzato l’Assemblea Generale della Federazione delle aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza (AIAD). La missione di Alessandro Profumo è razionalizzare: “Dobbiamo capire quali sono i segmenti di attività dove il valore aggiunto è più alto e dove quindi possiamo crescere – ha spiegato il manager – Leonardo deve capire dove focalizzare risorse”: le attività sono “troppe”, e alcune delle quali caratterizzate da ritorno sul capitale investito “negativo”. L’attenzione è rivolta all’estero: il gruppo ha infatti il compito di guidare nel mondo la crescita di tutta le realtà del Paese, soprattutto le piccole e medie imprese, che compongono la filiera produttiva del settore aerospaziale e della Difesa. Due le aree su cui si è soffermato in particolare il manager. Ribadendo la “forte presenza” di Leonardo nel Regno Unito, “Paese militarmente forte e con alcuni mercati di riferimento”, l’AD guarda alla Brexit senza timore sottolineando che tuttavia bisognerà capire come la Gran Bretagna “si interfaccerà ai programmi europei, sempre più centrali nei prossimi anni”. Sulla Cina invece il manager ha spiegato come la sfida sia “mantenere il vantaggio competitivo che abbiamo, perché non possiamo entrare in competizione in termini di strutture di costo o capacità di investimento”.
Top Manager: il profilo professionale di Alessandro Profumo, AD di Leonardo
Nominato AD di Leonardo il 16 maggio 2017, Alessandro Profumo nasce a Genova nel 1957. Frequenta il liceo classico Manzoni a Milano, città in cui si trasferisce con la sua famiglia d’origine e successivamente decide di specializzarsi nell’ambito economico iscrivendosi all’università Bocconi. Nel 1977 la prima esperienza professionale è in Banco Lariano, dove per dieci anni accresce le proprie competenze prima nell’area affari e poi in quella esecutiva. Passa successivamente in McKinsey & Company e in Bain, Cuneo e associati (oggi Bain & Company) occupandosi di progetti strategici e relazioni istituzionali: una breve parentesi che nel 1991 lo riporta al settore assicurativo-bancario come Direttore Centrale di gruppo RAS. Nel 1994 entra in Credito Italiano: inizialmente Condirettore Centrale, arriva nel tempo a ricoprire le posizioni di Direttore Generale e di Amministratore Delegato. Guida l’istituto verso la nascita di gruppo Unicredit, avvenuta nel 1988: sette anni dopo ne curerà l’integrazione con il gruppo tedesco HVB. Nel 2007 la fusione tra Unicredit e Capitalia porta Alessandro Profumo al vertice di uno dei gruppi bancari più grandi d’Europa. Nel 2011 assume l’incarico di Presidente di Appeal Strategy & Finance, società di consulenza strategica e finanziaria internazionale. Il 18 marzo 2012 la Fondazione MPS lo sceglie per guidare il nuovo Consiglio d’Amministrazione del Monte dei Paschi di Siena in qualità di Presidente. Tra il 2015 e il 2017 Presidente di Equita SIM, arriva a Leonardo. Nel corso della sua carriera il manager è stato anche Vicepresidente di ABI: il Presidente della Repubblica Italiana lo ha insignito dei titoli di Cavaliere del Lavoro (2004) e di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2005).
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