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I link nofollow sono utili ai fini del posizionamento sui motori di ricerca? Scopri di più continuando la lettura.

Durante le attività di posizionamento su Google tramite la link building o la link earning, può verificarsi il caso che si riceva un link da un sito web che contiene l’attributo nofollow; in questo caso il travaso di link juice viene bloccato.

Di norma, quando riceviamo un collegamento esterno di tipo “follow”, con esso viene trasferita una certa quantità di “reputazione” dal sito web di partenza, che viene comunemente chiamata link juice.

In linea di massima più il sito è di qualità, più link juice viene trasferita al sito web di destinazione.

Google, nella sua pagina di supporto su questo argomento, consiglia di utilizzare il tag nofollow nei seguenti casi:

• contenuti non attendibili: rappresentano i link verso pagine o siti internet di cui non puoi o non vuoi garantire la qualità
• link a pagamento: le linee guida di utilizzo dei motori di ricerca richiedono che i collegamenti a pagamento vengano segnalati esplicitamente tramite il tag nofollow
• determinazione della priorità di scansione: tramite l’attributo nofollow possiamo invitare Googlebot a non seguire determinati link, lasciando spazio per la scansione di altri contenuti del sito internet che invece devono essere inclusi nell’indice del motore di ricerca

Ai fini del posizionamento dei siti web è necessario considerare che l’utilizzo dell’attributo nofollow non è necessariamente una cosa negativa, in quanto i collegamenti nofollow ci forniscono comunque la possibilità di:

• far circolare il nostro nome (ed aumentare la brand awareness)
• ottenere menzioni al proprio sito web ottenere traffico grazie agli utenti che seguiranno il collegamento ipertestuale

Inoltre i links nofollow danno un senso di naturalezza al nostro profilo di backlink: per Google suonerebbe infatti strano trovare un sito web con il 100% di link follow, non credete?