Parte da Ravenna la mostra “Scart”, in cui i rifiuti diventano arte
11 Maggio 2017 da Eikon
Gratuita e aperta a tutti, l’esposizione delle opere ottenute impiegando materiali di scarto sarà visitabile dal 5 al 21 maggio nelle sale di Palazzo Rasponi. Il progetto del Gruppo Hera, realizzato in collaborazione con le Accademie di Belle Arti di Bologna e Firenze, prevede anche laboratori didattici per i bambini.
Sono ritratti di personaggi famosi e sculture di animali. Soprattutto, però, sono opere d’arte, ottenute attraverso riuso di materiali di scarto, destinati allo smaltimento. Proprio per questo fanno parte di “Scart, il lato bello e utile del rifiuto”, mostra itinerante che ospita i lavori degli studenti delle Accademie di Belle Arti di Bologna e Firenze.
Realizzata nell’ambito della collaborazione con Waste Recycling, società del Gruppo Herambiente, la mostra – gratuita e aperta a tutti – parte come prima tappa da Ravenna. Allestita a Palazzo Rasponi, dal 5 al 21 maggio, può essere visitata tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 16 alle 19. Nei prossimi mesi l’esposizione toccherà le città di Imola e Modena.
Accompagnata da un catalogo curato dal critico d’arte Claudio Spadoni, ex direttore del Museo della Città di Ravenna, la mostra di Scart si rivolge a un pubblico ampio e guarda con attenzione anche ai più piccoli, con diversi laboratori didattici e creativi, anch’essi gratuiti, che si terranno nelle giornate di sabato 6, 13 e 20 maggio. Grazie a questi laboratori, i bambini saranno coinvolti in diverse attività creative per ragionare sulle tematiche ambientali, focalizzando i problemi e avvicinandosi alle possibili soluzioni, grazie al riciclo e al riutilizzo.
Il resto del pubblico potrà invece “perdersi” fra le sale della mostra e lasciarsi sorprendere dalle mille forme che può assumere la materia quando passa attraverso la forza rigenerante dell’arte. I volti di Lucio Dalla, Marilyn Monroe, Frida Kahlo, Madre Teresa di Calcutta, David Bowie, e altri ancora, si divideranno così la scena con opere di tipo scultoreo, raffiguranti animali di vario tipo e che, nelle parole di Spadoni, compongono “un eterogeneo bestiario di divertita, in alcuni casi scanzonata intonazione dada-surrealista”.
Il Gruppo Hera dà così seguito alla tradizione di Scart, il progetto curato dall’Ad di Waste Recycling, Maurizio Giani, che l’aveva ideato oltre 18 anni fa per incidere positivamente, proprio attraverso l’arte, sulla mentalità del recupero e del riuso. Parte integrante del quotidiano impegno della multiutility sul fronte dell’economia circolare, Scart ne affronta le sfide in modo assolutamente innovativo, aprendo una nuova strada verso un tipo di riuso e riciclo che riconosce un valore crescente al rifiuto, dandogli una vita illimitata e trasformandolo così da costo in risorsa.
“Siamo molto contenti che una realtà importante del nostro territorio come Hera – afferma l’Assessore alla Cultura del Comune di Ravenna Elsa Signorino – interpreti con questo spirito il senso del proprio operato, contribuendo anche attraverso l’arte al consolidamento di una cultura della sostenibilità nella quale, assieme ai nostri cittadini, ci riconosciamo in pieno. A Ravenna, del resto, il rapporto con Hera si è sempre orientato alla promozione di tante iniziative culturali, e fa piacere che una multiutility declini in questo modo il profilo del proprio radicamento territoriale, nell’interesse della comunità e d’intesa con l’amministrazione comunale”.
“L’arte non è un esito accessorio della materia – afferma Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera – ma ne costituisce una rigenerazione che può ispirare tutte le altre rigenerazioni su cui si basa l’economia circolare per la quale Hera lavora ogni giorno attraverso persone, mezzi, processi, impianti. Il progetto Scart, in questo senso, esprime valori importanti, che vanno al cuore della nostra mission. Siamo quindi molto contenti – conclude Tommasi – di averne ricavato una mostra che, oltre a rendere conto delle importanti collaborazioni con i ragazzi delle accademie d’arte, ha il merito di portare il risultato del loro lavoro in varie città raggiunte dai nostri servizi, nel tentativo di innescare, per così dire, un contagio virtuoso di idee ed emozioni”.
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