Viale Oronzo Quarta a Lecce. Buche, dossi e alberi non potati. La via d’accesso alla stazione immagine negativa per il capoluogo e per il Salento
26 Febbraio 2017 da dagata
Viale Oronzo Quarta a Lecce. Buche, dossi e alberi non potati. La via d’accesso alla stazione immagine negativa per il capoluogo e per il Salento
Non solo le periferie a rappresentare lo stato di degrado che vive la città di Lecce, ma anche alcune zone del “centro” appaiono in permanente stato di abbandono. E se a manifestare questa condizione è quello che è da sempre uno degli “accessi” principali di Lecce, viale Oronzo Quarta o il viale della Stazione per chi, tra i tanti, non ne conosce la denominazione, si trova ulteriore conferma di come l’amministrazione uscente prediliga le preclare “grandi opere” alle esigenze quotidiane dei cittadini e agli occhi di chi si affaccia a Lecce o alla sua provincia per visitarla, scendendo da un treno. La trafficatissima via cittadina, impraticabile “per costituzione” quando giungono i treni a lunga percorrenza per la mancata realizzazione del più volte annunciato “ribaltamento” della stazione, ma anche per la presenza d’importanti uffici di enti quali l’INAIL, l’Ufficio immigrazione della Questura, quello postale, appare, per come evidenziabile dalle fotografie inoltrateci da un cittadino, come un viale pieno di buche e dossi sia sul piano pedonale che su quello veicolare, mentre gli alberi risultano per gran parte dell’anno non potati. Tutto ciò risulta essere assurdo, sottolinea Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” nell’ottica di primaria vocazione turistica di un intero territorio, quando normalmente le vie d’accesso se non avere il “tappetino rosso” per i viaggiatori, quantomeno dovrebbero essere curate nel minimo. Per non parlare poi del percorso ad ostacoli che tutti devono affrontare quando percorrono la strada, molti dei quali infortunati a causa di sinistri sul lavoro per sottoporsi a visita presso la sede dell’ente previdenziale. Ancora una volta, quindi, il nostro appello di fine mandato, affinché l’amministrazione prenda atto e svolga gli urgenti ed indifferibili lavori di manutenzione.
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