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Un calcolo matematico dimostra l’esistenza di Dio. Due scienziati grazie ad un computer hanno confermato la teoria di un matematico che suggerisce che c’è un potere superiore

6 Febbraio 2017 da dagata

Un calcolo matematico dimostra l’esistenza di Dio. Due scienziati grazie ad un computer hanno confermato la teoria di un matematico che suggerisce che c’è un potere superiore.

Secondo lo studioso tedesco Kurt Gödel si può dimostrare l’esistenza di Dio con un teorema matematico. “Se Dio è possibile, allora esiste necessariamente. Ma Dio è possibile. Quindi esiste necessariamente”. Questo in estrema sintesi il Teorema, del quale due ricercatori, Christoph Benzmuller della Libera Università di Berlino e Bruno Woltzenlogel Paleo dell’Università Tecnica di Vienna, avrebbero dimostrato la correttezza grazie alla capacità di calcolo di un computer portatile. Il cosiddetto “Teorema di Dio” è una sorta di prova matematica dell’esistenza di un essere superiore ed è stato sviluppato alla fine del secolo scorso, che sulla base di principi di logica modale dovrebbe provare che deve esistere un essere superiore. Gödel sostenne che, per definizione, non può esistere niente di più grande di un essere supremo e propose un modello matematico per provare l’esistenza di un tale potere, fondato su alcuni assiomi: “Ax. 1. {P(φ)∧◻∀x[φ(x)→ψ(x)}] → (ψ) Ax. 2. p (¬φ) ↔¬P (φ) Th. 1.P(φ)→◊∃x[φ(x)] Df. 1.G(x)⟺∀φ[P(φ)→φ(x)] Ax. 3. p (G) Th. 2.◊∃xG (x)Df. 2.φ ess x⟺φ(x)∧∀ψ{ψ(x)→◻∀y[φ(y)→ψ(y)]} Ax. 4. p (φ) →◻P (φ) Th. 3. g (x)→G ess xDf. 3. e (x)⟺∀φ [φ ess x→◻∃yφ(y)] Ax. 5.P (E) Th. 4.◻∃xG(x) “. “Ogni proprietà positiva è necessariamente positiva. Per definizione Dio ha tutte e solo le proprietà positive. L’esistenza necessaria è una proprietà positiva. Quindi Dio, se è possibile, possiede necessariamente l’esistenza. Il sistema di tutte le proprietà positive è compatibile. Quindi Dio è possibile. Essendo possibile, Dio esiste necessariamente”. Kurt Gödel nacque nel 1906 a Brünn, odierna Brno, in Moravia, all’epoca parte dell’Impero austro-ungarico, da famiglia di origine tedesca. Dopo gli studi all’Università di Vienna fisica, matematica e filosofia, prese la cittadinanza austriaca diventando docente. Sono gli anni in cui pubblicò “i teoremi dell’incompletezza”. Nel 1933 attraversò l’Oceano per andare all’Institute of Advanced Study di Princeton nel New Jersey, su invito di Von Neumann. Qui incontrò Einstein di cui divenne amico. Pochi anni dopo il trasferimento negli Stati Uniti, la docenza allo IAS e, nel 1948, la cittadinanza statunitense. Morì a Princeton nel 1978, all’età di settantadue anni.E’ importante aggiungere che Gödel era molto religioso, esattamente l’opposto di Albert Einstein che vedeva Dio come un’entità impersonale da cogliere con la sola ragione. Finché visse Gödel non rese nota mai la prova ontologica di Dio, forse perché temeva di essere frainteso. Venne pubblicata soltanto nove anni dopo la sua morte negli Stati Uniti. Dunque, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, questo il succo della teoria dello studioso tedesco che oggi due scienziati sempre del suo paese hanno riportato in auge grazie all’uso del computer. Di fatto, nonostante i titoli che in questi giorni vengono ripresi dalla stampa tedesca, i due non avrebbero tanto dimostrato l’esistenza di Dio quanto la possibilità dei risultati che si possono raggiungere in campo scientifico usando una tecnologia superiore, quella cioè del computer.

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