Lidl ritira”Latte Milbona” per la presenza di “Bacillus cereus”. Lo segnala oggi l’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco
17 Febbraio 2017 da dagata
Lidl ritira”Latte Milbona” per la presenza di “Bacillus cereus”. Lo segnala oggi l’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco
L’allerta alimentare è stata lanciata oggi dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco. La catena di supermercati discount Lidl ha ritirato dagli scaffali le confezioni latte Milbona della catena tedesca. Il lotto ritirato è quello con l’indicazione “da consumarsi preferibilmente entro il 07.05.2017 e 08.05.2017 e recante il codice DE-BB-018-EG. Nel latte, venduto in confezione di cartone da 1 litro, grazie a un’analisi microbiologica, è stata rinvenuta la presenza di “Bacillus cereus”. Stando alle indicazioni del Ceirsa, Centro Interdipartimentale di Ricerca e Documentazione per la Sicurezza Alimentare, questo tipo di infezione ha un periodo di incubazione che va dalle 10 alle 16 ore e causa sintomi principalmente a carco del tratto gastrointestinale, con crampi e diarrea, ma anche vomito e febbre. La malattia dura uno o due giorni. Il latte Milbona proviene da mucche alimentate con mangimi che non contengono ingredienti geneticamente modificati. La certificazione utilizzata da Lidl è quella sviluppata, in collaborazione con il Ministero dell’alimentazione e dell’agricoltura, dall’associazione tedesca “Alimenti senza modificazioni genetiche” (Verband Lebensmittel ohne Gentechnik – VLOG). Non è dato sapere se anche il latte Milbona è venduto in Italia. Per il momento nessuna risposta dal nostro Ministero della Salute. In ogni caso, anche se il ritiro del latte è avvenuto in Germania, data l’ampia risonanza che l’accaduto ha avuto nei notiziari in lingua tedesca, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha ritenuto opportuno diffondere la notizia anche in italiano, per aiutare i nostri connazionali che potrebbero trovarsi all’estero e non conoscere bene il tedesco. Lidl invita i consumatori a non consumare il prodotto e a restituire le confezioni in qualsiasi punto vendita per la sostituzione o il rimborso, anche senza lo scontrino fiscale.
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