Furti di biciclette: dagli USA la serratura che fa vomitare chi prova a forzarla.
3 Novembre 2016 da dagata
Furti di biciclette: dagli USA la serratura che fa vomitare chi prova a forzarla.
Al boom delle vendite di bici è seguito quello del più classico dei furti. Un vero e proprio flagello, se si pensa che è il mezzo di trasporto di 35 milioni di persone che utilizzano per spostarsi lasciando l’auto in garage. Dall’anno scorso nello stesso periodo che coincide anche con quello dell’aumento esponenziale dell’utilizzo di velocipedi riferito alla bella stagione, la percentuale di furti segnalati segna almeno il 30 % in più, 4mila al giorno ed a qualsiasi ora del giorno. Il numero esatto, peraltro, é pressoché impossibile da individuare giacché molti di questi fatti non vengono neanche denunciati, specie se ad essere rubata é una bicicletta vecchia ed obsoleta. Infatti secondo gli ultimi dati solo una persona su cinque ne denuncia il furto. E così il boom delle vendite e la mancanza di una cultura della bici ‘legale’ hanno dato il via a un circolo vizioso che favorisce i ladri. Ed allora come fare per fermare i ladri di biciclette? Negli Stati Uniti è stata escogitata una soluzione che sicuramente si rivelerà efficace. Si chiama “SkunkLock” , una nuova serratura per bici che fa vomitare chiunque provi a forzarla. Non è fantascienza, ma un allarme realizzato da alcuni inventori di San Francisco, che hanno realizzato uno strumento in grado di far desistere qualsiasi ladro di bicicletta. Si tratta di una catena per biciclette che dissuadere qualsiasi malvivente attraverso uno spray nocivo in grado di indurre il vomito. A capo del progetto, nato con una raccolta fondi, Daniel Idzkowski, che ha raccontato di aver avuto l’idea dopo aver subito l’ennesimo furto. Di fronte ad un’altra bici scomparsa per le strade di San Francisco, l’uomo ha deciso di ideare qualcosa che potesse difendere le persone dei malintenzionati e vendicare in qualche modo chi rischia di subire un furto. Il giovane ha iniziato a cercare una soluzione e da subito si è reso conto che, anche se avesse trovato una serratura resistente, questa non sarebbe mai bastata per difendere al meglio la bici dai ladri, visto che per tagliare anche le più robuste bastano 10 minuti. A quel punto ha deciso di utilizzare alcuni gas sotto pressione che si trovano nella fibra della catena, in grado di fuoriuscire quando l’oggetto viene tagliato per il 30 per cento. A quel punto il gas che fuoriesce provoca vomito e malessere generale. “Si tratta di sintomi simili a quelli dello spray al pepe: induce più o meno immediatamente vomito e difficoltà alla respirazione” ha raccontato il ragazzo, sicuro che i ladri di bici non avranno scampo: “Potrebbero cambiarsi i vestiti, fare una doccia, e se la bici è ancora lì tornare a tagliare il restante 70 per cento della serratura. Non si può impedire un furto al 100 per cento”. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” osserva come esperti di diritto hanno invitato a non banalizzare il fenomeno, paragonando il furto di biciclette a una droga leggera, preludio per delitti più gravi. Inoltre la diffusione del fenomeno del furto di bici è un grave ostacolo all’aumento dell’utilizzo di questo mezzo di locomozione verde. In tanti, infatti, per timore di subire il furto rinunciano ad usare quotidianamente una bici decente ed optano per mezzi “minimalisti” arrivando tal volta a mettere a rischio anche la propria sicurezza.
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