Le varie configurazioni degli aghi per tatuaggi
22 Ottobre 2016 da ChiaraBiggi
Per fare un bel tatuaggio non basta avere del talento, ma non è sufficiente neanche essere dotati della migliore macchinetta che esiste sul commercio e degli inchiostri più prestigiosi: sono sicuramente tre fattori fondamentali, ma senza degli aghi per tatuaggi di qualità è davvero difficile riuscire a realizzare un ottimo lavoro.
Chi è già nel settore sa benissimo che l’argomento relativo agli aghi per tatuaggi è praticamente sconfinato: esistono infatti tantissime tipologie e non c’è una vera e propria standardizzazione per quanto riguarda le forme e le dimensioni, quindi è opportuno fare un po’ di chiarezza su questo tema che troppo spesso, sbagliando, viene sottovalutato. Fortunatamente tante marche producono e lanciano sul mercato aghi di altissima qualità
Le proprietà principali e le configurazioni degli aghi per tatuaggi
Gli aghi per tatuaggi si distinguono in base alle loro quattro proprietà principali, ovvero il diametro del cono (i più diffusi sono #6, #8, #10 e #12, corrispondenti rispettivamente a .20, 0,25, 0,30 e 0,35 millimetri), il livello di conicità (che può essere indicata come la forma della punta), il conteggio (numero egli aghi saldati tra loro) e la configurazione, ovvero il modo in cui sono raggruppati: è la proprietà dalla quale dipende il modo in cui il colore viene iniettato nella pelle.
Esistono vari tipo di configurazione: la LR (aghi riuniti in un circolo stretto) viene usata per le linee principali, la RS (aghi riuniti in un circolo largo) è adatta per le ombreggiature, la F (aghi in formazione lineare) è l’ideale sia per le ombreggiature che per le forme geometriche, la M1 (aghi disposti su due file) è perfetta per tatuare le aree più grandi e per il mischiamento dei pigmenti, la M2 (aghi su due file, ma con minore spaziatura rispetto alla M1) sono adatte per le aree più ristrette e la RM (simile alla M1, ma gli aghi sono disposti ad arco) che è perfetta per disegnare tratti curvi.
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