Tumori, la ricerca shock: ne causa più un cattivo stile di vita. A dirlo è uno studio Harvard
3 Giugno 2016 da dagata
Tumori, la ricerca shock: ne causa più un cattivo stile di vita. A dirlo è uno studio Harvard
In molti casi ammalarsi di cancro è solo un fatto di stile di vita. Riassunta così, la conclusione della ricerca condotta dalla prestigiosa Harvard Medical School che ha esaminato i dati sulla salute di 140.000 persone. Secondo i ricercatori, metà delle morti per tumore e tra il 20% ed il 40% dei casi totali di cancro sarebbero prevenibili se solo i cittadini adottassero stili di vita più sani. Alla ricerca hanno partecipato alcuni volontari scelti tra professionisti della sanità, infermieri e medici, quindi cittadini teoricamente con abitudini più igieniste della media. Per i ricercatori, guidati da Edward Giovannucci e Mingyang Song, sono quattro i fattori chiave, non fumare, mantenere un peso sano, evitare di bere alcol pesantemente e fare esercizi fisici, che influenzano fortemente la prevenzione delle neoplasie. I ricercatori hanno diviso i volontari semplicemente in due gruppi: uno che seguiva lo stile di vita sano corrispondente ai quattro fattori più importanti, l’altro no. Gli esperti sottolineano come le neoplasie i cui rischi aumentano maggiormente sulla base di obesità, fumo, bere e mancanza di movimento, risultano quelle legate a colon, seno, polmoni esofago, pancreas. “Il cancro si può prevenire – hanno scritto in un’analisi di commento alla ricerca Graham Colditz e. Siobhan Sutcliffe, esperti della Washington University School di Medicina a St. Louis, addirittura nell’80-90% dei casi per quello dei polmoni evitando di fumare. E nel 60% dei casi per altri tumori comuni come quello del colon o della vescica”.Lo studio di Harvard non ha nemmeno incluso tra i fattori di prevenzione l’attenersi ad una dieta con molta frutta e verdura, ma i due autori hanno sottolineato che questo è generalmente presente nelle abitudini dei più salutisti. Gli studi scientifici e in particolare lo studio odierno, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, puntano l’attenzione sul ruolo significativo dello stile di vita. È bene infatti sottolineare l’importanza delle abitudini quotidiane nell’abbassamento del rischio di sviluppare la malattia, e delle relative regole di prevenzione. In particolare, l’utilizzo di rilevanti strumenti quali screening, diagnosi precoci, e i progressi della ricerca e delle terapie, insieme all’adozione di stili di vita salutari, tra cui una corretta alimentazione, lo svolgimento di attività fisica, l’abbandono dell’abitudine al fumo o all’abuso di alcol.
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