Intervista a Ilario Tamassia collezionista di preziosi cimeli su Maria Callas, in occasione della sua partecipazione alla grande mostra di “Spoleto Arte” a cura di Vittorio Sgarbi
20 Giugno 2016 da ufficiostampa
1) Signor Tamassia, come nasce l’occasione di partecipare alla grande mostra di Spoleto Arte, con i suoi pregevoli cimeli da collezione sull’icona del bel canto, Maria Callas?
Grazie alla conoscenza con il Prof. Sgarbi e il Dott. Salvo Nugnes, che gentilmente mi hanno chiesto di rappresentare una parte importante del ricordo di Maria Callas, in quanto unico collezionista vivente di oggi.
2) Quando e come nasce la sua grande passione per la Callas?
Attraverso un sogno, il 6 dicembre 1986, di Maria Callas nel mio showroom di antiquariato, coperta delle sue perle e i suoi gioielli, mentre mi stringeva calorosamente la mano, oltre che ad una collezione-archivio lasciatami da un caro amico, di cui sono divenuto geloso custode e che si vedrà proprio a Spoleto Arte.
3) C’è qualcosa che in assoluto l’ha maggiormente colpito di questa grande donna? Come la definirebbe?
L’amore che ha avuto per il suo lavoro. Donna di grande spessore ed eleganza, fragile, ha saputo donare con tutta se stessa il suo grande dono, come tutti i grandi, con grande passione e umiltà. Il desiderio della famiglia e dell’amore che ha sempre portato con sé.
4) L’ha mai incontrata personalmente?
No, mai. Solo nel sogno.
5) Ci sono persone, che ha conosciuto, che sono state a stretto contatto con la Callas? Quali aneddoti e situazioni particolari le hanno raccontato?
Si, per esempio il vivere tantissimo il suo lavoro, con grande tenacia, o il saper stare anche con le persone più in vista del mondo sempre a testa alta.
Una delle sue cose più intime era la sua fede, il quadretto del Cignaroli con la Sacra Famiglia lo portava sempre con sé, anche mentre cantava.
6) Quando ha iniziato a diventare collezionista della Callas? Qual è stato il primo pezzo acquistato e in che occasione? Di quanti pezzi in totale è attualmente composta?
Nell’86, dopo quel sogno. Ho 5000 pezzi circa. Quel pomeriggio dopo il sogno, il primo pezzo fu un quadro di una chiesa dove lei solitamente a Sirmione andava a pregare.
7) Quali sono i pezzi di punta della sua collezione? C’è un pezzo a cui è legato maggiormente e perché?
Sono affezionato alla Sacra Famiglia, il quadretto del Cignaroli, perché fa parte del lato umano della Callas.
8) Come è andato in cerca dei vari pezzi? Li ha trovati più in Italia o all’estero?
Principalmente in Italia, molta gente me li ha regalati per il piacere di farli esaltare.
9) È in contatto con altri collezionisti della Callas, in Italia e all’estero?
Si, abbiamo fatto molte mostre in tutta Europa. La prima fu a Venezia.
10) Ci racconta quando e come è riuscito a conoscere Nicolas Sarkozy, a sua volta grande estimatore della Callas? Quale regalo ha fatto a lui e a Carla Bruni, in occasione del loro matrimonio?
Sarkozy volle fare la mostra Callas e mi invitò a prestare la collezione. Mi recai a Parigi dopo un intervento, e quando vide tutto quello che avevo portato disse “questo è un miracolo!”; eravamo pochi collezionisti e a tu per tu con Sarkozy, con cui sono ancor a in contatto; per il matrimonio feci un paio di quadri di un pittore astratto siriano, che Sarkozy ha apprezzato profondamente.
11) Una curiosità: sarebbe disposto a vendere uno o più pezzi della collezione oppure è assolutamente invendibile?
Io sono disposto a donare la collezione ma per fare un museo e condividerla anche con gli altri.
12) Altra curiosità: c’è un pezzo che avrebbe tanto voluto avere, ma che per circostanze contingenti non ha mai potuto inserire nella collezione?
Credo alcune lettere che non presi
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