Il Giappone ha il più basso tasso di natalità del mondo. Per la prima volta calano gli italiani
20 Giugno 2016 da dagata
Il Giappone ha il più basso tasso di natalità del mondo. Per la prima volta calano gli italiani
Il Giappone ha superato la Germania come il paese dove il tasso di natalità è il più basso del mondo, Lo rivela uno studio sabato 11 giugno. Tra i primi mesi del 2010 e la fine del 2014, il paese del Sol Levante ha registrato una media annua di otto nati per mille abitanti. Secondo questo studio della BDO tedesca, tra i 5 principali network internazionali di revisione e di consulenza aziendale, in collaborazione con l’Istituto di economia internazionale di Amburgo l’anno scorso, questa cifra era di 8,34. In Germania, d’altra parte, il numero medio di nascite è aumentato da 8,24 a 8,6. E secondo gli autori se la Germania vuole invertire questo declino demografico, il tasso di natalità deve aumentare di almeno del 23%. Inoltre, hanno sottolineato che il mercato del lavoro tedesco manca significativamente di lavoratori qualificati durante i due decenni successivi, suggerendo che l’aumento nell’attività professionale degli immigrati e delle donne potrebbe soddisfare la domanda imminente. Anche in Italia, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, per la prima volta cala il tasso di natalità che è in costante diminuzione dal 2008. l 31 dicembre 2015 risiedono in Italia 60 milioni 665.551 persone, di cui più di 5 milioni di stranieri; 8,3% dei residenti a livello nazionale, 10,6% al Centro-nord. Secondo l’istituto di statistica Istat nel corso del 2015 il numero dei residenti ha registrato una diminuzione consistente per la prima volta negli ultimi 90 anni: il saldo complessivo è negativo per 130.061 unità. Il fenomeno riguarda esclusivamente la popolazione di cittadinanza italiana – 141.777 residenti in meno – la popolazione straniera aumenta di 11.716. Questo calo è dovuto in gran parte alla continua diminuzione delle nascite, trend in atto dal 2008. L’anno scorso i nati nel Bel Paese sono stati meno di mezzo milioni, in calo di ben 17mila unità rispetto al 2014. Di questi, 72mila erano stranieri, vale a dire poco meno del 15% del totale. Per contro i decessi registrati sono stati oltre 647mila, 50mila in più del 2014.
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