Allergia intolleranza e normativa
3 Giugno 2016 da mastromauro
Gli alimenti possono nascondere tra gli ingredienti determinate sostanze definite allergeni. Si tratta di sostanze innocue per la maggior parte delle persone, ma che in alcuni soggetti sono in grado di produrre manifestazioni allergiche o intolleranze. Circa il 10-20% della popolazione riferisce disturbi associati alle allergie alimentari. L’analisi di questo dato porta però alla conclusione che solo il 2-4% reagisce positivamente all’alimento. La maggior parte delle allergie si sviluppa nella primissima infanzia, per sparire col tempo. Negli adulti, l’allergia agli alimenti è solitamente associata ad altre allergie.
Esiste tuttavia una differenza tra allergia ed intolleranza. Un’allergia alimentare è una reazione basata su un meccanismo immunologico specifico IgE-mediato, contro sostanze di per sé innocue, solitamente proteine vegetali o animali, i cosiddetti allergeni. I sintomi sono molteplici e possono andare dal prurito o eczema fino a problemi respiratori o shock anafilattico. L’intolleranza alimentare è, invece, conseguente ad un disturbo della digestione (deficit enzimatico) o dell’assorbimento dei principali costituenti alimentari, senza il coinvolgimento delle Ig-E. La celiachia (nota anche come enteropatia glutine-sensibile o intolleranza al glutine) si contraddistingue per una reazione autoimmune complessa scatenata dal glutine, componente naturale di diversi cereali.
Risulta quindi indispensabile, fornire a tutti gli operatori della filiera alimentare, adeguata formazione sulle problematiche correlate agli allergeni, sulle manifestazioni cliniche delle allergie e sugli alimenti più rilevanti, non solo per assolvere adeguatamente agli obblighi previsti, ma soprattutto tutelare la salute del consumatore identificando gli allergeni ed informandolo mediate la predisposizione di un libro degli ingredienti Roma
È quindi necessario considerare la presenza dei 14 allergeni citati all’interno del Reg. 1169/11: cereali contenenti glutine: grano, segale, orzo, avena, farro; Crostacei e prodotti a base di crostacei; Uova e prodotti a base di uova; Pesce e prodotti a base di pesce; Arachidi e prodotti a base di arachidi; Soia e prodotti a base di soia; Latte e prodotti a base di latte; Frutta a guscio: mandorle, nocciole, noci, noci di acagiù, noci di pecan, noci del Brasile, pistacchi, noci macadamia e loro prodotti; Sedano e prodotti a base di sedano; Senape e prodotti a base di senape; Semi di sesamo e prodotti a base di semi di sesamo; Anidride solforosa e solfiti; Lupini e prodotti a base di lupini; Molluschi e prodotti a base di molluschi.
L’obiettivo da raggiungere quindi è quello di ottenere operatori responsabili, preparati e consapevoli in grado di informare i consumatori che risulteranno sempre più soddisfatti del servizio ricevuto.
Il tutto ovviamente deve essere affiancato da tutte le misure necessarie a garantire l’igene degli alimenti in primis il manuale HACCP (manuale HACCP Roma) ed il corso HACCP (corso HACCP Roma) rivolto a tutti i lavoratori del settore alimentare.
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