Eternit: un nemico da rimuovere
13 Febbraio 2016 da paolobros
A partire dagli anni sessanta sono numerose le ricerche riguardanti l’eternit che dimostrano come la polvere d’amianto, generata dall’usura dei tetti o degli edifici che utilizzano questo materiale, sia fortemente nociva per la salute umana e ambientale. Diverse sono le patologie che esso ha provocato: dal cancro all’asbetosi. Nonostante queste scoperte il divieto per l’utilizzo di questo materiale avvenne solo a partire dal 1986, quando oramai i danni avevano già colpito molti lavoratori e quando l’utilizzo dell’eternit era stato impiegato in diversi settori del mercato su vasta scala.
Come dicevamo in precedenza ciò che è nocivo non è l’eternit di per sè ma al suo deterioramento che rilascia fibre e polveri d’amianto, per questo motivo la legge prevede l’obbligo di rimozione solo dell’amianto in cattivo stato mentre gli edifici che ne hanno presenza e che sono in buone condizioni possono mantenere questa componente a patto che venga fatta una costante manutenzione.
Il processo di manutenzione dell’eternit prevede un iter complesso e costoso per questo motivo è bene pensare ad una soluzione definitiva come può essere la rimozione e, di seguito, lo smaltimento dell’eternit. Possiamo riportare, giusto per fare un esempio, come la manutenzione dell’eternit preveda delle procedure e degli accorgimenti particolare in modo tale da salvaguardare la salute dei lavoratori e dell’ambiente.
In ogni modo nel momento della sostituzione o della rimozione, l’amianto rimosso non potrà essere ne venduto ne riutilizzato anche se è ancora in buono stato: esso è considerato un rifiuto e bisognerà provvedere allo smaltimento dell’etenit nelle discariche autorizzate.
Con la rimozione dell’eternit si previene la dispersione delle fibre di amianto nell’aria e che potrebbero essere respirate dall’uomo e nuocere la natura. Chi possiede strutture che presentano questo materiale è bene che controlli la friabilità dell’amianto, quindi i prodotti che rischiano di sbriciolarsi e ridursi in polvere con la semplice pressione della dita sono quelli che devono essere sostituiti rapidamente onde evitare che le fibre di questo materiale vengano respirate e che si fissino nell’apparato respiratorio umano completando la loro azione cancerogena colpendo sia polmoni sia la pleura.
Le malattie derivanti dall’esposizione all’amianto non si manifestano immediatamente ma insorgono dopo molti anni: 15-20 per quanto riguarda l’asbestostosi mentre ne servono dai 20 ai 40 per il carcinoma polmonare e il mesotelioma.
Dopo le lunghe ed estenuanti lotte portate avanti dai lavoratori che hanno maneggiato a lungo questo materiale, che dal contatto con l’eternit si sono ammalati, è stato vietato il suo utilizzo per l’amianto danneggiato.
Al giorno d’oggi si sta provvedendo alla rimozione e smaltimento dell’eternit per prevenire le diverse malattie che possono colpire l’uomo e per non danneggiare ulteriormente la natura. Per far si che ciò avvenga in maniera corretta ed evitando inutili pericoli è bene affidarsi a un’impresa specializzata in questo settore. Solo in questo modo si potrà essere tranquilli di seguire una corretta procedura di rimozione e smaltimento.
È bene provvedere alla rimozione non solo dell’eternit in cattivo stato, che tende a sbriciolarsi, ma anche quello in buono stato in modo tale da non avere più preoccupazioni di alcuna sorta sia per l’ambiente sia per l’uomo. Lasciate che siano operatori specializzati, ben protetti, a risolvere il problema dell’amianto: sapranno cosa fare, come rimuovere e smaltire l’eternit senza correre il rischio di incorrere in malattie pericolose.
Per maggiori info:
Ecolpreneste Srl
Bonifica Amianto – Rimozione e Smaltimento Eternit
Via Loreto, 8
Palestrina (Roma)
www.ecolpreneste.it
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