#Bike4Truce2016, due ruote per la Tregua Olimpica
29 Settembre 2015 da Dragonettimontefusco
La Fondazione Olos, attraverso una petizione popolare e con la presenza a Rio de Janeiro, intende sollecitare il Consiglio di Sicurezza dell’Onu a rendere vincolante la risoluzione sulla Tregua Olimpica in occasione dei prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici di Rio2016.
Con il sogno finale di candidare la bicicletta al Premio Nobel per la Pace.
Da lunedì 22 settembre a Milano la proiezione del film
che racconta il ciclo-tour organizzato in occasione delle Olimpiadi di Londra 2012.
Milano, settembre 2015 – È stata presentata #Bike4Truce2016, l’ideale pedalata che parte da Milano destinazione Rio de Janeiro. Il progetto della Fondazione Olos di Pescara intende sostenere – in occasione dei Giochi di Rio2016 e attraverso la bicicletta – l’attuazione della Tregua Olimpica[1], il periodo dei Giochi di Olimpia durante il quale venivano sospese tutte le ostilità. A un anno dai Giochi di Rio2016, la Fondazione Olos lancia una petizione – già visibile sul sito www.bike4truce.org e presto attiva su una piattaforma internazionale – per far sentire la propria voce al Consiglio di Sicurezza dell’Onu che, a differenza dell’Assemblea Generale, può rendere vincolante per gli Stati membri la risoluzione sulla Tregua Olimpica.
Bike4Truce2016 nasce dall’esperienza di Londra 2012 quando dodici ciclisti partono per un tour su pedali dal Belgio e arrivano a Londra tra la fine dei Giochi Olimpici e l’inizio dei Paralimpici, manifestando a favore del rispetto della Tregua Olimpica. Dall’avventura nasce il film documentario “Bike4Truce. La bicicletta come strumento di tregua” prodotto dalla Fondazione Olos Multimedia e diretto dal “ciclo regista” Peter Ranalli. Il film sarà proiettato in anteprima a Milano martedì 22 settembre presso CasAbruzzo in via Fiori Chiari 9 alle 18, in collaborazione con FIAB- Pescara Bici e FIAB-Milano Ciclobby (Ingresso gratuito previa registrazione fino a esaurimento posti per info 335.7625609).
L’esperienza di Londra induce oggi i promotori a organizzare eventi collegati ai Giochi Olimpici di Rio2016 – iniziative agonistiche, escursioni cicloturistiche, attività benefiche non profit – che culmineranno nella giornata del 22 settembre 2016, data in cui viene celebrata la “Giornata mondiale senz’auto” che nella metropoli brasiliana di Rio de Janeiro richiama decine di migliaia di ciclisti. Il tutto grazie anche ai rapporti con realtà quali Bike Anjo, la União de Ciclistas do Brasil e il Forum Mundial da Bicicleta.
Perchè la bicicletta come “strumento di tregua”? Spostarsi sulle due ruote si sta affermando non solo come modello di sviluppo sostenibile ma una vera e propria occasione per migliorare la qualità della vita. nel rispetto delle persone e dell’ambiente. L’hanno capito bene città come Copenhagen, Bogotà, Londra, Portland, San Paolo, Boston, la stessa Rio e, in un crescendo, tante altre realtà che anche nel nostro Paese, come Reggio Emilia, promuovono l’utilizzo quotidiano della bicicletta. L’utente della bicicletta ha molte ragioni per sentirsi coinvolto in un processo che contribuisca a chiedere la tutela della vita: spesso visto come il soggetto “debole” della mobilità, il ciclista ricerca infatti la condivisione degli spazi e il rispetto dei diritti di tutti.
Dice Valerio di Vincenzo, promotore di Bike4Truce e presidente della Fondazione Olos: “Il progetto Bike4Truce è ambizioso, ma, mai come oggi, è proprio la società civile a dover lanciare un segnale di pratica di convivenza pacifica. Il fatto che questa ambizione nasca “dal basso” la rende molto più forte ma sono indispensabili alleanze con partner che credano nell’iniziativa”. E conclude: “Io ci credo, anzi, il mio sogno, e non solo il mio, è quello di candidare la bicicletta a Premio Nobel per la Pace”.
Presto sul sito www.bike4truce.org sarà aperta la campagna di crowdfunding che consentirà di appoggiare economicamente l’attivazione di concorsi tematici che saranno annunciati e regolati da bandi. In particolare, il concorso principale prevede la presentazione di opere originali che sostengano la candidatura della bicicletta a Premio Nobel per la Pace.
Per gallery immagini tratte dal docufilm Bike4Truce.La bicicletta come strumento di tregua
https://www.dropbox.com/s/tzd92q7povyb9nv/BIKE4TRUCE2016_%20FOTO_low.zip?dl=0
Per il video tratto dal docufilm Bike4Truce.La bicicletta come strumento di tregua
Ufficio Stampa #Bike4Truce2016 – Dragonetti&Montefusco Comunicazione
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[1] Il Comitato Internazionale Olimpico ha deciso di ripristinare la Tregua Olimpica negli anni Novanta, con lo scopo di proteggere gli atleti e, in generale, di saldare indissolubilmente gli ideali Olimpici ai valori della pace, del dialogo e del rispetto reciproco. La prima iniziativa moderna al 1992, quando il CIO, per far partecipare alle Olimpiadi di Barcellona gli atleti appartenenti ai Paesi dell’ex Jugoslavia, operò affinché sfilassero insieme sotto la bandiera Olimpica. Dal 1992, ogni due anni, gli Stati membri dell’Onu vengono invitati a sottoscrivere l’intenzione di osservare concretamente la tregua olimpica cioè la sospensione delle guerre e la mitigazione dei conflitti.
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