Via libera all’eutanasia di un tetraplegico francese. Il 38enne francese Vincent Lambert ha ottenuto il via libera dalla Corte di Strasburgo
6 Luglio 2015 da dagata
Via libera all’eutanasia di un tetraplegico francese. Il 38enne francese Vincent Lambert ha ottenuto il via libera dalla Corte di Strasburgo per porre fine alle sue “sofferenze insopportabili”
Il Tribunale europeo dei Diritti Umani ha confermato la decisione di un tribunale francese che stabilito di l8sciar morire un tetraplegico francese in stato vegetativo, Vincent Lambert, non viola il suo diritto alla vita. La Corte ha così dato ragione alla moglie e a cinque fratelli di Lambert, che ad tempo vorrebbero che il malato sia staccato dai macchinari che lo tengono in vita. Il tribunale ha respinto invece la richiesta dei genitori e di altri due fratelli del paziente da sette anni in coma, che avevano fatto ricorso a Strasburgo contro la decisione del Consiglio di Stato. I giudici aveva autorizzato nel 2014 i medici a interrompere l’alimentazione intravenosa del 38enne, rimasto vittima di un incidente stradale nel 2008. Le decisioni della Corte europea di Strasburgo non possono più essere appellate. Il caso ha visto contrapposte le parti interessate, da un lato i genitori di Lambert e due dei loro figli; dall’altro, il resto dei cinque fratelli e la moglie stessa, Rachel, dell’uomo in coma.
Tuttavia, i suoi genitori cattolici profondamente devoti, hanno presentato una richiesta urgentead un tribunale francese per fermare il piano. “È uno scandalo, sono triste, ma ci batteremo ancora, ha detto la madre di Lambert dopo la sentenza della corte europea. Il caso è stato portato alla Corte europea dei diritti dell’uomo l’anno scorso e questa mattina ha emesso la decisione di interrompere l’alimentazione per via endovenosa che non viola le leggi europee sui diritti umani.
Per Giovanni D’AGATA, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, il fenomeno dell’eutanasia appare ormai fuori controllo. Infatti secondo lo studio condotto in merito dall’Istituto europeo di Bioetica, le morti ufficiali per morte assistita sarebbero quintuplicate, passando dai 235 casi del 2003 ai 1.133 del 2011. In Olanda il 47% dei decessi per eutanasia non verrebbe riportato, mentre il 32% delle vittime non avrebbe richiesto di morire inoltre non sarebbe più neanche necessario presentare richiesta scritta. La preoccupazione è che tale liberalizzazione si estenda nella pratica, anche con violazioni della norma, che le Istituzioni non saranno in grado di arginare come è già successo nei Paesi Bassi dove la stessa commissione di vigilanza appositamente istituita si sarebbe dichiarata “impotente” nello svolgere il proprio compito. Una vera e propria anomalia da tener presente, anche nel nostro paese.
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