Milano Art Gallery: a cura di Elena Gollini dall’11 Luglio in mostra Luciano Menegazzi
6 Luglio 2015 da ufficiostampa
È ormai imminente l’inaugurazione della mostra pittorica personale intitolata “Oltre” del maestro Luciano Menegazzi, allestita presso l’esclusivo spazio storico milanese della “Milano Art Gallery” in via Alessi 11, proprio a due passi dal duomo e dal centro urbano, che si terrà dall’11 al 31 luglio 2015, con la direzione organizzativa del manager della cultura Salvo Nugnes, presidente di “Spoleto Arte”. Il vernissage inaugurale è fissato per sabato 11 luglio alle ore 18.30.
L’interessante ricerca stilistica di Menegazzi si rivolge con particolare attenzione alla sua cara Venezia. Di recente si è indirizzato e orientato verso il genere espressivo dell’astrattismo lirico, per esaltare ed enfatizzare la suggestiva valenza epocale dell’amata città e renderla ancora più unica e speciale agli occhi del mondo intero. Egli crea i dipinti anche usando degli specchi come superficie, per raggiungere una maggiore trasparenza e infondere un effetto di intensa luminosità e massima lucentezza alla composizione. Menegazzi ha fatto importanti esposizioni di successo sia in Italia sia all’estero, riscuotendo ampio consenso e ricevendo dei riconoscimenti per l’estrosità, la fantasia e la resa del colore delle sue creazioni.
Nel commentarne l’estro ideativo e il talento esecutivo, l’organizzatore Salvo Nugnes dichiara: “La pittura di moderna impostazione astratto-informale di Menegazzi è un felice connubio tra arte pittorica e lirismo emotivo. In essa convergono le sue riflessioni sull’arte come esperienza totalizzante, un tramite indispensabile e primario per relazionarsi con il mondo circostante. Le sue tele descrivono il lento e graduale refluire dei moti dell’animo, che mutano a seconda delle esperienze vissute e nella loro variopinta stratificazione cromatica attraggono e attirano lo sguardo dell’osservatore, che si lascia conquistare e sedurre dalle accattivanti stesure di colore. Sulla superficie della tela le cromie vengono calibrate in una meditata architettura compositiva, all’interno della quale è possibile scorgere delle immagini, che emergono e fuoriescono dall’intreccio della tessitura e dal flusso dell’arcobaleno cromatico“.
E proseguendo spiega: “Le creazioni instaurano una comunicazione intima con chi si pone di fronte alla sua pittura. Le tele identificano sentimenti, echi e richiami visionari di frammenti, che raccontano la sua storia, il suo percorso esistenziale, le vicende di vita, che lo hanno ispirato nell’atto del dipingere“.
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