Il 118 di Lecce in emergenza. Troppe richieste di soccorso a fronte della scarsità di mezzi
18 Luglio 2015 da dagata
Il 118 di Lecce in emergenza. Troppe richieste di soccorso a fronte della scarsità di mezzi. E con l’estate che avanza per lo “Sportello dei Diritti” si rischia la paralisi
Quando a gridare all’emergenza è chi l’emergenza dovrebbe gestirla c’è veramente da preoccuparsi. Perchè anche nella giornata odierna sono arrivati preoccupanti segnali sulle gravi difficoltà in cui si trova il servizio di 118 leccese in conseguenza dell’elevato numero di richieste di soccorso alle quali non si è riuscito a fare fronte per la cronica insufficienza di mezzi e personale.
Il picco di criticità della situazione è stato raggiunto intorno a mezzogiorno, quando tutte le ambulanze disponibili erano impegnate nei soccorsi. Tra queste, due erano state correttamente destinate al soccorso dei 123 migranti sbarcati nel porto di Santa Maria di Leuca.
V’è da dire, come hanno più volte segnalato i responsabili del servizio che troppo spesso si ricorre al 118 per questioni che non dovrebbero essere di sua competenza in quanto classificate come codici bianchi, ossia casi non urgenti. Il numero delle richieste inappropriate che giungono alla centrale operativa del 118 di Lecce è molto elevato: 4.600 circa nel 2014 e 3700 dal 1° gennaio 2015 ad oggi pari a quasi al 10 % del totale.
Lo “Sportello dei Diritti” anche per sensibilizzare l’utenza circa la delicatezza della questione, ricorda che per i codici bianchi si dovrebbe chiedere assistenza agli ambulatori ospedalieri e alla guardia medica evitando di chiamare immediatamente il 118 e chiedere il soccorso di un’autoambulanza.
Anche se – al di là del fatto che i cittadini dovrebbero far ricorso al 118 solo in caso di vera necessità ed emergenza – per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” resta da segnalare che con l’estate che avanza ed il conseguente aumento delle presenze sul territorio salentino che presto sarà affollato da migliaia e migliaia di arrivi, si rischia una paralisi senza precedenti nel servizio d’emergenza. Tale concreto rischio richiede, quindi, un intervento immediato e diretto del neopresidente della regione che avendo voluto conservare per sè la delega alla Sanità dovrà dare dimostrazione immediata di capacità amministrativa e di buon governo per evitare le pesanti conseguenze dovute alle insufficienze di un settore fondamentale per la salute dei cittadini. E la risposta è semplice: più mezzi e uomini.
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