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Cile, 12 balene giganti morte spiaggiate nel Golfo di Penas.

9 Maggio 2015 da dagata

Cile, 12 balene giganti morte spiaggiate nel Golfo di Penas. Gli esperti: ” Stiamo indagando sulle cause dello spiaggiamento”. Le balene appartengono ad una specie protetta dalla comunità internazionale

 

Sono delle specie di “Sei”, che può raggiungere i 16 metri. Più di 12 balene giganti sono morte dopo essersi spiaggiate a nord del Golfo di Penas, situato nella zona meridionale del Cile. Lo ha riferito Venerdì il Servicio Nacional de Pesca (Sernapesca). Gli animali infatti, si sono arenati altre volte nel passato, ma quello di Venerdì è uno dei più importanti. Le balene facevano parte di un gruppo di più di 20 balene che sono state avvistate vicino al faro Raper, a nord del Golfo di “Penas”. Gli esemplari sono stati trovati da un gruppo di scienziati stranieri, tra cui alcuni italiani, che lavorano in zona e che hanno immediatamente segnalato il fatto alle autorità cilene, che hanno annunciato un’indagine per determinare le cause della morte di questi cetacei. Queste balene sono della specie “Sei”, che può raggiungere i 16 metri di lunghezza e pesare oltre 30 tonnellate e sono sotto protezione internazionale dopo essere state cacciate per molto tempo durante la metà del XX secolo. Non c’è nessuna certa spiegazione scientifica di questo comportamento, riferisce Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ma gli esperti suggeriscono che le balene sane si sono arenate nel cercare di venire in aiuto dei membri del loro gruppo che sono malate o disorientate. Sono animali che come tutti gli altri soffrono di patologie spontanee, anche se gli uomini ci mettono lo zampino. Potrebbe anche trattarsi di correlazione diretta alle trivellazioni, l’attività di ricerca di petrolio e gas potrebbe per certi versi danneggiare l’animale e su questo l’autorità e gli scienziati stanno indagando. Al momento non è documentato la correlazione diretta tra l’esposizione a queste fonti di suono e lo spiaggiamento dei cetacei. Ciò che è documentato è la correlazione tra l’esposizione a sonar militari di media frequenza e la sindrome embolica.

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