Comunicati stampa

L’Enpa, l’ente nazionale protezione animali, richiede che anche per gli animali come lo sono già per le persone siano disponibili i farmaci generici  al posto di quelli di marca visti i loro alti prezzi mentre quelli generici hanno costi inferiori per curare cani, gatti e altri animaletti. Per questo ha lanciato una petizione che si trova online su Change.org per richiedere che sia data anche disponibilità di farmaci generici,  per i nostri amici a quattrozampe. Infatti non dobbiamo solo pensare agli alimenti per gatti o al cibo umido per cani ma anche alla loro salute comprandogli i farmaci adatti.

L’Enpa infatti denuncia i prezzi troppo alti dei medicinali per gli animali  e l’Ente nazionale protezione animali ha già pensato anche a  una nuova petizione non sul cibo umido per cani o sugli alimenti per gatti bensì sempre sul tema per chiedere al ministro della salute  Beatrice Lorenzin, che sia resa obbligatoria anche per gli animali la prescrizione medica  non della marca del medicinale ma solo del principio attivo in modo da potere chiedere  farmaci generici  anche in veterinaria. La procedura sarebbe alla fine per i veterinari la stessa che seguono  i medici di base.

La legge, infatti oggi, prevede che i veterinari oggi non prescrivano agli animaletti farmaci per uso umano se in commercio ci sono farmaci ad uso veterinario che sono uguali. Il  veterinario può prescrivere l’utilizzo di medicinali umani,  solo se non esistano farmaci veterinari per curare la   patologia del animale.

Però talvolta i farmaci veterinari  costano anche il 100% in più rispetto a   quelli umani che servono per la cura della stessa patologia o degli stessi disturbi, una assurdità, costano anche più del cibo umido per cani e degli alimenti per i gatti. E se i veterinari consigliano sotto la loro responsabilità ai propri pazienti animali dei principi attivi che si trovano sui farmaci destinati all’uomo, per fare si che i padroni abbiano un po di risparmio, questi medici rischiano anche una multa che può arrivare fino a novemila euro.

Regole assurde e differenze di prezzi astronomiche a cui bisogna porre un limite secondo l’Enpa.