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Di gran moda negli ultimi anni, il botulino è diventato quasi uno status symbol, mentre, per chi ha problemi di linea, la cavitazione sembra guadagnare posti tra gli interventi non invasivi nel campo della cosmetica: questo ultimo trattamento, denominato come cavitazione medica, non è di tipo chirurgico ed finalizzato a ridurre lo spessore delle adiposità localizzate presenti in qualsiasi parte del corpo attraverso l’utilizzo di ultrasuoni a bassa frequenza.
Una tecnica di rimodellamento del corpo e che deriva da un elaborato sistema ad ultrasuoni progettato per fare “implodere”, e successivamente eliminare, le cellule adipose; sono in molti a soffrire di cellulite, adiposità localizzate e rilassamento cutaneo, ovvero problemi causati dai ritmi stressanti, da un’alimentazione non corretta, da problemi di circolazione, da una latente battività fisica o da componenti genetiche.
Tutto ciò influisce sulla pelle, sulla sua compattezza ed elasticità con una visibile perdita di tono, cuscinetti indesiderati, smagliature ed un effetto della fastidiosa buccia d’arancia: è per combattere questi “deficit” che è consigliabile intervenire con una cavitazione medica, azione che avviene mediante un macchinario brevettato, dotato di uno speciale manipolo, attraverso cui vengono convogliati all’interno della massa grassa sottocutanea ultrasuoni a bassa frequenza, che inducono fenomeni termici, meccanici e di “cavitazione”.
Dall’altra parte, tra i trattamenti cosmetici che non sembrano subire la crisi del tempo, troviamo il botulino: nel marasma della chirurgia estetica in cui bisturi, filler e botulino rappresentano quasi un diktat imposto dalla società che ci vuole giovani a tutti i costi anche superati gli “anta”, esiste una nicchia che ha il coraggio di dire no, prescindendo dalla professione esercitata e dal fatto che il volto è per loro di importanza fondamentale.
Chiaramente, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio: non tutte le star e le modelle del mondo dello spettacolo decidono di cedere a questa fortissima tentazione decidendo, invece, di invecchiare con naturalezza.
Del resto, è risaputo come, in certi casi, il fantomatico “ritocchino” sortisca più effetti negativi che positivi sulla bellezza.
Tornando alla cavitazione medica, va detto come si possa considerare una pratica recente: risale, infatti, al 1986 l’inizio della  penetrazione di sostanze cosmetologiche attraverso la cute; successivamente per la prima volta tale tecnica venne impiegata per la riduzione di lipomi soprafasciali, mentre nel 1993 la cavitazione medica fu introdotta ufficialmente come metodo classico in medicina estetica nel trattamento dell’adiposità localizzata in eccesso.
Se questo trattamento assicura dei risultati quantomeno stabili, non si può affermare la medesima cosa per il botulino: il mito dell’eterna giovinezza può portare a trasformarsi in veri e propri mostri non accettando che gli anni passano per tutte e che una ruga può essere decisamente affascinate.