Luciano Berruti racconta la sua mostra “l’essenza del colore” dal 15 febbraio presso la Milano Art Gallery, curata dal noto critico Vittorio Sgarbi
11 Febbraio 2015 da ufficiostampa
Intervistato il Maestro Luciano Berruti, rinomato artista di Asti, sulla sua nuova personale “L’essenza del colore” curata dal Prof. Vittorio Sgarbi, presso la Milano Art Gallery (via G. Alessi 11, Milano). La mostra, organizzata dal manager Salvo Nugnes, inaugurerà il prossimo 15 Febbraio 2015, alle ore 18.00 e sarà in allestimento fino al 2 Marzo.
D: Maestro Berruti, come nasce l’opportunità di esporre in questo prestigioso contesto milanese di storica tradizione?
R: Ho incontrato sia il Prof. Sgarbi che il Dott. Nugnes durante la mia partecipazione alla mostra “Spoleto incontra Venezia” curata dal noto critico. Mi hanno proposto una personale, ne abbiamo parlato e il 15 Febbraio inaugureremo a Milano!
D: Di recente ha concluso con grande successo una sua personale ad Asti, che ha visto la partecipazione straordinaria del professor Vittorio Sgarbi durante il vernissage d’inaugurazione; anche a Milano ci sarà la presenza del noto critico durante l’inaugurazione? È compiaciuto della positiva sinergia che si è creata tra lei è Sgarbi?
R: Il nostro incontro è stato sicuramente molto favorevole. Il professore è un’ottima persona. Oltre che essere rinomato come critico, è un uomo con molte doti e caratteristiche di comprensione. Sarà presente all’inaugurazione, come ha presenziato anche al vernissage della mia mostra ad Asti, tenutasi lo scorso Dicembre.
D: Quali opere ha pensato di esporre a Milano e da quali tematiche sono ispirate?
R: Esporrò le opere che ho portato anche nella mia città, Asti. Gli argomenti espressi nella pittura sono vari… c’è un po’ di tutto!
D: Il titolo scelto “L’essenza del colore” pone l’accento sull’elemento cromatico; ci spiega come concepisce il colore e in che modo utilizza la tavolozza cromatica nei suoi dipinti? Ci sono dei colori che preferisce rispetto ad altri e perché?
R: Il titolo “L’essenza del colore” è stato scelto, perché evidentemente il professor Sgarbi ha colto nel mio dipingere la peculiarità, la caratteristica del colore rispetto ad altre cose come il tratto o altri tipi di ricerca. Per me il colore è fondamentale e quindi mi serve per tutto il quadro. È essenziale l’uso del colore per dipingere, per me che non uso un tratto, ma esprimo le cose attraverso altri mezzi. L’unico mezzo per me è il colore. I colori sono tutti belli, basta combinarli assieme, lasciarli giocare: loro si divertono! Naturalmente ci sono colori che esprimono particolari stati d’animo, ma sono ugualmente tutti interessanti.
D: Quali sono le tecniche che usa più di frequente? Di solito ha dei tempi creativi lunghi? Le capita di iniziare e portare avanti insieme più opere contestualmente?
R: Ah normalmente è proprio così, perché quando si dipinge un quadro ci sono anche i tempi di asciugatura e rifinitura, dunque ne viene iniziato subito un altro. Un quadro lo si comincia e non è mai finito.
D: Se dovesse menzionare un artista o una corrente pittorica da cui trae particolare ispirazione?
R: Tutti i pittori possono aiutarci ad esprimerci, tutti sono interessanti. Ovviamente ci sono pittori che più sentiamo vicini. Sento più vicino Cezanne, Van Gogh, Turner, piuttosto che altri, ma sono tutti oggetto di attenzione.
D: Una riflessione di commento sull’importanza di “educare all’arte” le nuove generazioni, anche nel rispetto e nella tutela del prezioso patrimonio artistico nazionale;
R: Qui il problema è grosso. Diciamo che siamo lontani. Stanno lavorando tutti nella direzione opposta, perché l’Italia è tutto un capolavoro d’arte, dal piccolo borgo alla grande città, dai grandi monumenti tradizionali alle piccole situazioni locali e non è sufficientemente sfruttata. Anche la scuola, l’educazione e la formazione non portano certo nella direzione per valorizzare, per comprendere, per affascinare e far crescere la passione… Per queste cose, siamo sulla strada opposta.
D: Se dovesse dare qualche suggerimento alle nuove generazioni di aspiranti pittori e artisti in generale, quale consiglio darebbe con la sua lunga e consolidata esperienza acquisita in materia?
R: E’ un campo dove non si possono dare consigli, se non quello di perseverare. Se uno sente, ha piacere, conosce le cose che fa, anche dipingendo prova passione, è giusto che continui ed è giusto che approfondisca le conoscenze, è giusto che si dedichi nell’arte, sapendo che come tutte le cose sono sottoposte al sacrificio. Non saprei proprio cos’altro consigliare, se non di accostarsi ai colori e di perseverare fino ad ottenere dei risultati.
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