Luca Maris: la visione della musica come funzione benefica e terapeutica
11 Febbraio 2015 da ufficiostampa
Il noto cantautore musicista Luca Maris, da autorevole esponente di settore, è stato contattato per rilasciare un’intervista sulla funzione della musica intesa come musicoterapia e ha spiegato le sue riflessioni e anche la sua significativa esperienza diretta in tale ambito applicativo, verso il quale rivolge particolare interesse.
In particolare Maris ha sottolineato “Il ruolo terapeutico della musica concepita come musicoterapia ha dimostrato la sua concreta efficacia su diverse patologie, dove tramite la musica si è potuto intervenire migliorando e favorendo all’individuo trattato con la musicoterapia, la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, l’espressione e altri obiettivi terapeutici per soddisfare le necessità fisiche, mentali, sociali e cognitive delle persone e della loro qualità di vita”. E prosegue spiegando “Parlando della mia esperienza personale inerente al coma, essendo stato all’età di 3 anni per sei mesi tra la vita e la morte, mi ricordo ancora quando mia madre metteva la musica di sottofondo per provare a farmi risvegliare, che poi era la stessa musica che mi faceva ascoltare a casa. La musica in quell’occasione non è sta la causa del mio risveglio dal coma, ma la ricordo perché comunque riuscivo a sentirla e mi dava un senso di benessere, quindi nella situazione in cui ero mi ha aiutato. Gli esperti di settore, tra i quali il maestro Tony Esposito, che da parecchi anni si occupa attivamente di musicoterapia, ritengono che ascoltando la mia musica si sprigionino degli effetti benefici, stimolando un senso di appagamento e pace interiore”.
Riferendosi poi alla musica lirica e al rap afferma “La musica lirica, è un genere diverso dal mio, che però è ampiamente utilizzata come terapia e consigliata di frequente per uso terapeutico. Infatti, il paziente esprime i suoi stati d’animo e di benessere all’ascolto di questo tipo di musica. Il rap è una musica che mi interessa approfondire, perché mi permette l’utilizzo di un linguaggio più ampio e diretto e si possono toccare anche più facilmente delle tematiche sociali di importante attualità. Anche il rap può diventare un valido strumento terapeutico, selezionando bene il brano però, perché non tutti a mio avviso si prestano a tale fruizione specifica”. E aggiunge “Colgo l’occasione per dire che ho già scritto un brano interessante destinato a un rapper italiano molto popolare e conosciuto, con cui ho stretto anche un rapporto di amicizia e di reciproca stima e ammirazione professionale. Stiamo sviluppando un sinergico progetto di collaborazione e presto mi vedrete duettare insieme a lui e presentare un pezzo da me composto davanti al grande pubblico”.
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