Paolo Amendola: diventare mental coach per essere un allenatore migliore
14 Dicembre 2014 da New Opportunities
Paolo Amendola oggi è un allenatore di pallavolo di fama internazionale. Tutto è cominciato quando, conclusasi la sua esperienza da giocatore in campo ma non la voglia di rimanere nell’ambiente sportivo pallavolistico, decise di intraprendere la carriera di coach con il solo obiettivo di supportare e scovare ragazzi dal forte ed acerbo talento.
Fu in quel momento che trasformò la propria passione adolescenziale in una vera professione.
GLI ESORDI DA COACH DI PAOLO AMENDOLA
Il mondo della pallavolo ha sempre fatto parte della vita di Paolo Amendola, quasi come se fosse una seconda pelle: prima come giocatore e poi come mister.
Quando era ancora al liceo, di pomeriggio aiutava ad allenare una piccola squadra di minivolley e la sera svolgeva i suoi allenamenti. Resosi conto di quello che avrebbe voluto fare nella vita, appese le scarpe al chiodo per dedicarsi al training.
Ha intrapreso questa carriera a partire dal 2000, quando ha cominciato a lavorare nei settori giovanili delle squadre della sua provincia.
Paolo Amendola, forte della sua preparazione anche in ambito accademico, con una laurea in Scienze motorie , un Master di II° livello in Management e Gestione dello sport e un Master FIPAV in “Alta specializzazione per la formazione di Allenatori del Settore Giovanile, nella stagione 2007/08 approda così su una della panchine più blasonate d’Italia: la Pro Patria Milano.
Quest’esperienza gli vale, l’anno successivo, la carica di vice allenatore alla Life Volley Milano nel campionato di A2 femminile, squadra con la quale raggiungerà la semifinale play off e la Final Four di Coppa Italia.
L’anno successivo, non pago, si trasferisce alla corte del Chieri Volley, diventando uno dei più giovani allenatori ad allenare in serie A.
Il risultato che più gli ha dato soddisfazioni è la disputa del campionato 2010/2011, quello in cui la sua Cuatto Volley Giaveno agguantò l’obiettivo salvezza; a detta di tutti il contributo di Paolo Amendola, alla prima esperienza in qualità di head coach, permise alla squadra torinese la permanenza nella serie A2.
PAOLO AMENDOLA E LA PARENTESI DI MADRID
Paolo Amendola è un uomo senza confini, soprattutto territoriali; l’Italia non è sufficiente, ha bisogno di allargare i propri orizzonti, i quali sono rivolti verso la Spagna.
Nel 2011 Paolo Amendola vola a Madrid per allenare la Feel Voleibol Alcobendas, una squadra militante nel campionato di Superliga 2. Qui non solo ricopre il ruolo di ct ma anche quello di Direttore Tecnico, una figura, dunque, di notevole rilevanza e importanza.
A metà campionato però, nonostante l’ottimo rendimento della squadra, seconda in classifica, la vittoria della prestigiosa Copa Comunidad de Madrid e la qualificazione storica alla Final Four della Copa de la Princesa, a dimostrazione della sua bravura e capacità, rassegna le dimissioni dal club.
Il team riuscirà comunque a vincere la Copa de la Princesa e terminerà il campionato al terzo posto.
PAOLO AMENDOLA E IL MENTAL COACHING
Con il susseguirsi delle esperienze, Paolo Amendola capisce che non è sufficiente un fisico ben allenato per vincere ma anche una mente pronta a sostenere qualsiasi tipo di situazione e a gestire stress ed ansie.
Decide quindi che un corso di mental coaching è ciò che fa al caso suo: gli permetterà di aiutare i suoi atleti a trovare l’autostima necessaria per raggiungere traguardi importanti, rendendoli consapevoli delle proprie risorse, sia fisiche che mentali, e soprattutto delle loro potenzialità nascoste.
Grazie a questo corso Paolo Amendola sviluppa quindi doti di pianificazione, formazione e gestione di team sportivi, affina le sue doti d’ascolto e di dialogo, indispensabili per ispirare fiducia nei suoi giocatori e soprattutto per trasmettere quel coraggio e quella tenacia necessari per affrontare qualsiasi gara, e accresce le sue abilità di motivatore, ottenendo dopo un esame finale la qualifica di Certified Mental Coach.
L’ OGGI DI PAOLO AMENDOLA
Oggi Paolo Amendola esercita le sue competenze di allenatore di volley e di sport mental coach, guidando la Bocconi Volley Team. Ma la sfida più grande l’affronta quotidianamente tra le mura domestiche: è infatti sposato da alcuni anni con Georgina Pinedo, giocatrice della nazionale argentina di volley.
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