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Luciano Trevisan rappresenta temi sociali alle grandi mostre curate dal prof. Vittorio Sgarbi

3 Novembre 2014 da ufficiostampa

In occasione della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” a cura di Vittorio Sgarbi con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes è possibile visionare le interessanti proposte pittoriche del noto artista Luciano Trevisan, che stanno riscuotendo ampio consenso e apprezzamento. L’esposizione, si tiene dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 nella stupenda cornice veneziana di due edifici aristocratici, Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich, con nomi del calibro di Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì.
Trevisan è interprete della realtà, che lo circonda in maniera personale con una pittura impegnata e socialmente presente, attenta e partecipe, che diventa anche uno strumento di denuncia sociale e richiamo collettivo. Ci conduce attraverso i percorsi della memoria in una dimensione metafisica, fatta di continui rimandi e sovrapposizioni, trasportando l’osservatore in una visione parallela con colte rielaborazioni del reale. Il colore è espressione di linguaggio dal forte potenziale comunicativo e arricchisce la scena di suggestione, rafforzando lo spessore della tematica trattata e lasciando tracce indelebili nel tempo dei significati profondi ad essa correlati.
Trevisan nel parlare del concetto di fare concepire l’arte e delle sue fonti ispiratrici dichiara “È complicatooggi definire la parola “arte”. Tutto è arte: in questa corsa sfrenata del nostro tempo è difficile soffermarsi a vedere per poi pensare. un quadro viene giudicato un’icona ferma e superata. Oggi si sente il bisogno di sperimentazione: reazioni visive, provocazioni, performance estreme. Oggi basta avere le idee, non serve più saper dipingere o scolpire, siamo tutti diventati artisti, così ci ha insegnato la tv. Certamente, sono erede della pittura del novecento, ma ogni giorno incontro gli artisti che hanno stimolato in me l’amore per l’arte, frequento visivamente le loro mostre, rileggo la storia del loro percorso. Artisti vicini al mio modo di pensare, pittori che hanno dipinto la vita, il costume, le disattenzioni del loro tempo, come Bosch, Bruegel, Hogarth, Goya, Munch, Hopper. In modo particolare apprezzo Giotto, Beato Angelico, Piero Della Francesca, Antonello Da Messina, Caravaggio, Velasquez”.

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