Hitler e Mussolini pubblicizzati sui “cremini” di un supermercato della Migros. L’azienda chiede scusa :”Errore imperdonabile”
3 Novembre 2014 da dagata
Hitler e Mussolini pubblicizzati sui “cremini” di un supermercato della Migros. L’azienda chiede scusa :”Errore imperdonabile”
Indignazione per una promozione fallita così virulenta che la Migros, una delle aziende più grandi della Svizzera ammettendo l’ “errore imperdonabile”, ha chiesto scusa. La gaffe imbarazzante è stata “promossa” dalla Elsa, una filiale della Migros specializzata in latticini. La società in questione ha fatto stampare i ritratti di Hitler e Mussolini sui coperchi dei suoi “cremini”, i piccoli contenitori di plastica di panna liquida da aggiungere alla tazza di caffè. Il grande distributore, interpellato al riguardo, ammette un “errore imperdonabile”, per il quale chiede comunque scusa. I soggetti in questione, concepiti dalla ditta Karo Versand, sono stati ripresi senza accurato esame e non avrebbero mai e poi mai dovuto essere messi in circolazione, ha detto oggi all’ats Luzi Weber, portavoce della Migros, interpellato sull’informazione pubblicata – con tanto di foto del Führer su un coperchietto – dal giornale “20 Minuten”. “In futuro renderemo i nostri controlli per questi prodotti drasticamente più severi”, ha aggiunto il portavoce, precisando che i “cremini” incriminati non sono in vendita nelle succursali della Migros: le circa 300 scatole da 200 involucri ciascuna sono state vendute esclusivamente a caffè e ristoranti. Ogni scatola ne conterrebbe in media quattro con il ritratto di Adolf Hitler e altrettanti con quello di Benito Mussolini. Il che significa, calcola “20 Minuten” online, che in circolazione sono finiti 1200 ritratti del Führer e altrettanti del Duce. Secondo il giornale i due defunti dittatori sono parte di una serie di importanti personaggi storici, tra cui figura anche Napoleone. Mentre le varie associazioni antirazziste si chiedono come sia potuto accadere che questi cremini siano arrivati sugli scaffali dei supermercati in Svizzera, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, appare una coincidenza assai singolare che vengano commercializzati se non per uno scopo di rievocazione dei due regimi anche se hanno determinato un passato nefasto per la storia europea e mondiale. Auspichiamo che la casa produttrice in questione elimini ogni equivoco richiamando i cremini interessati dagli scaffali dei supermercati svizzeri.
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