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Rubati dati bancari: hacker in azione sono riusciti ad appropriarsi di dati di banche statunitesi, tra cui la JPMorgan

1 Settembre 2014 da dagata

Rubati dati bancari: hacker in azione sono riusciti ad appropriarsi di dati di banche statunitesi, tra cui la JPMorgan

 

I furti informatici di dati sono ormai all’ordine del giorno. Non passa settimana, infatti, che non si legga sulle cronache la segnalazione da parte di qualche multinazionale della sottrazione d’informazioni riservate da parte di hacker come più volte evidenziato da Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Questa volta, però sono state prese di mira banche statunitesi, tra cui la JPMorgan. Diverse banche statunitensi sono state prese di mira da pirati informatici. L’FBI, come riporta la stampa americana, ha aperto un’indagine insieme ad altre agenzie federali. “Stiamo facendo verifiche”, ha affermato il portavoce Joshua Campbell, senza aggiungere ulteriori dettagli. Secondo l’agenzia Bloomberg News, l’istituto JPMorgan figurerebbe nella lista degli attacchi, avvenuti a metà agosto da parte di russi, che avrebbero causato “perdite di dati sensibili”. Cinque in totale gli istituti colpiti dagli hacker, afferma il New York Times. Il segretario al Tesoro Jack Lew, proprio recentemente, aveva messo in evidenza i crescenti rischi legati a potenziali “cyber attacchi”. Proprio pochi giorni fa un’altra analoga notizia aveva destato preoccupazione se si pensa che era stato messo sotto attacco il sito web della Banca Centrale Europea (BCE), dal quale sarebbero stati sottratti indirizzi di posta elettronica e informazioni di contatto dei giornalisti e partecipanti ai seminari. Come anche la Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, sarebbe stata vittima di attacchi nel mese di luglio a tarda tramite e-mail anonime. Insomma, siamo tutti sotto attacco se anche le più alte istituzioni internazionali possono essere vittime di atti criminali del genere che possono mettere potenzialmente a repentaglio anche intere economie. Occorre, quindi, aumentare la vigilanza da parte delle autorità sul web e migliorare costantemente i protocolli di sicurezza per evitare alla radice che sottrazioni di dati sensibili possano portare gravi ripercussioni sui cittadini e sulle istituzioni.

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