Il talento artistico di Marco Paghera in esposizione a “Spoleto incontra Venezia”
12 Agosto 2014 da ufficiostampa
Lo scultore Marco Paghera è inserito nel gruppo dei rinomati artisti espositori alle mostre di “Spoleto incontra Venezia” previste dal 27 Settembre al 24 Ottobre nell’incantevole città lagunare, presso l’aristocratica dimora sul Canal Grande di Palazzo Falier. La curatela dell’evento è sotto la competente guida di Vittorio Sgarbi, con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes.
Dopo il diploma al liceo artistico, Paghera approda all’attività artigiana di famiglia, che si occupa di particolari lavorazioni sui metalli e inizia le sue sperimentazioni, su cui influiscono le creazioni dell’architetto Antoni Gaudì, viste a Barcellona negli anni precedenti. Le sue opere sono inedite reinterpretazioni del ferro, trasferite nel campo del design scultoreo più innovativo e moderno. La sua produzione dimostra la sicura e consolidata padronanza dei mezzi strumentali tecnici. Ancora prima di comunicare contenuti espressivi o messaggi extra artistici, il suo obiettivo basilare e primario è quello di esplorare le possibilità della materia e della sua manipolazione. In tale prospettiva offre una nutrita varietà di soluzioni stilistiche diversificate.
Nelle molteplici manifestazioni dell’estro creativo di Paghera emerge la volontà di approcciare il concetto di scultura come idioma vivo e attuale, entro cui cercare un senso. Compie una scelta ben precisa di impiegare metalli saldati con procedimenti industriali, una pratica dagli esiti assai disparati sotto il profilo formale. Non rinuncia alla forte plasticità e alla volumetria di masse, poste in correlazione in base a una particolare dinamica di rispondenze e opposizioni, che rendono armonioso ed equilibrato l’insieme della composizione. La gestualità manuale è abile, decisa, energica e sfocia in creazioni cariche di contenuti e significati, che la sensibilità dell’osservatore deve saper recepire.
Nel 2013 è tra i fondatori di mode, una nuova realtà imprenditoriale nel settore artistico, che propone un’alternativa alla modalità di fare arte, partendo dall’idea di bottega rinascimentale, trasportata all’interno di un’impresa giovane e dinamica. Paghera spiega “La filosofia aziendale di mode rinnova il concetto di prodotto artistico, rendendolo nuovamente fruibile per un pubblico esteso, comprensibile e legato alla contemporaneità, senza rinnegarne le radici e la tradizione di provenienza. Si vuole riportare in auge il concetto, che l’opera d’arte è innanzitutto un prodotto, ben recepitile da parte di qualunque persona, che si tratti del collezionista, dell’amante dell’arte o del cliente occasionale”.
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