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Requisiti per donare il sangue

21 Luglio 2014 da Paolo Rossi

Donare il sangue è sempre un gesto di grande altruismo e di profonda civiltà, oltre che di solidarietà nei confronti di chi in quel momento ha meno fortuna di noi. Se nessuno donasse il proprio sangue, le sempre troppo numerose persone che subiscono incidenti gravi e hanno bisogno di trasfusioni non riuscirebbero a sopravvivere, come non riuscirebbero a sopravvivere quei malati che necessitano costantemente di sangue e di trasfusioni, come per esempio i malati di leucemia, fra i quali numerosissimi sono i bambini.

Donare il sangue è un processo semplice e abbastanza veloce, che non richiede più di 10 minuti, e consiste nella raccolta del sangue tramite prelievo in sacchetti specifici, già predisposti per accogliere il prezioso fluido con sostanze anticoagulanti e che ne permettono la perfetta conservazione.

I principali requisiti per donare il sangue prevedono innanzitutto che il donatore sia in buone condizioni di salute, e che i risultati delle analisi di laboratorio su un campione di sangue prelevato immediatamente prima della donazione vera e propria siano idonei e che non presentino alcun valore fuori dalla norma, per poter permettere al donatore di procedere con la fase successiva. Questa cosa, regolata per legge, permette ai medici di prelevare sangue che non presenta irregolarità e che sia idoneo alla trasfusione, e al donatore di conoscere immediatamente lo stato della sua salute e se ci sono problemi sconosciuti eventualmente in atto.

Un altro degli importanti requisiti per donare il sangue è il fatto di non aver subito interventi chirurgici di recente, o interventi dentistici invasivi, per evitare che il paziente possa aver contratto a sua insaputa infezioni e che il suo sangue non sia “buono” per le trasfusioni.

Inoltre, se il donatore sta seguendo una particolare cura medica che prevede l’assunzione di farmaci, come per esempio antibiotici o altri medicinali, deve comunicarlo immediatamente ai medici, per evitare di donare sangue che presenti sostanze non necessarie o potenzialmente dannose per l’organismo di chi riceverà la trasfusione.

Altro fattore da considerare è se il donatore ha effettuato viaggi all’estero di recente, soprattutto in paesi in cui esistono ancora focolai di infezioni o dove comunque è necessaria una profilassi preventiva per recarvisi (per esempio assunzione di farmaci antimalaria o terapie antitubercolosi).

Gli uomini possono donare il sangue indicativamente ogni tre mesi, mentre le donne (in età fertile) ogni sei mesi.

Il sangue, una volta prelevato dal donatore, viene subito suddiviso nei suoi componenti principali: i globuli bianchi (che servono a contrastare le infezioni dell’organismo), i globuli rossi (che portano l’ossigeno a i tessuti e agli organi), le piastrine (che favorendo la coagulazione aiutano a “riparare” ferite e a impedire le perdite di sangue a seguito di ferite o lesioni) e il plasma (anch’esso importante elemento ad azione coagulante, dal quale inoltre si estraggono vari elementi, come l’immunoglobulina).

Oltre alla donazione di sangue, il donatore può anche optare per donazioni più specifiche di alcune delle componenti del suo sangue: per esempio può decidere di donare solo le piastrine, oppure solo il plasma, con procedure diverse ma che permettono in entrambi i casi di separare subito l’elemento utile dal resto del sangue.

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