Sicurezza alimentare. Ritirate le confezioni di Gallette “Soffiette di Mais Bio” per livelli massimi di Deossinivalenolo (DON)
14 Giugno 2014 da dagata
Sicurezza alimentare. Ritirate le confezioni di Gallette “Soffiette di Mais Bio” per livelli massimi di Deossinivalenolo (DON)
Il sistema di allerta rapido della Regione Valle d’Aosta segnala il ritiro dagli scaffali dei supermercati delle Gallette “Soffiette di Mais Bio” produttore: MOLINO PEILA –fraz. Gallenca, 30 – 10087 Valperga (TO) Grossista: LA FINESTRA SUL CIELO Via Rondissone, 26 10030 Villareggia (TO). Si tratta dei lotti TMC 16/12/2014 TMC 17/02/2015 TMC 27/01/2015. Gli esercizi interessati sono BIOCANAVESE Loc. Amérique, 75 A Quart (Ao) e COOPERATIVA LO
PAN NER Via Parigi, 240 Aosta (Ao)
Il motivo del ritiro per la presenza nel prodotto di livelli massimi di Deossinivalenolo (DON). Il DON è una micotossina del tipo tricoteceni prodotta dai funghi Fusarium graminearum e F. culmorum. Questi funghi sono patogeni vegetali che possono crescere ai climi temperati. Il DON si ritrova insieme ai suoi derivati (3-acetil-deossinivalenolo (3-Ac-DON) e 15-acetil-deossinivalenolo (15-Ac-DON) e alle forme “mascherate” della micotossina (DON-3-glc). In base alla soglia riscontrata, l’autorità di controllo ritiene che l’assunzione alimentare per infanti (0-6 mesi) e bambini tra gli 1 ed i 3 anni, ma anche adolescenti e bambini in genere, possa essere motivo di preoccupazione, in quanto sono in una fase iniziale della vita (ed in ragione del peso corporeo relativamente basso). Il DON è una delle micotossine più diffuse negli alimenti e nei mangimi insieme a zearalenone e tossina T-2, soprattutto nei cereali quali grano, orzo e mais. Benché siano stati fatti studi scientifici sul metabolismo del deossinivalenolo e degli altri tricoteceni, non sono ancora chiari molti aspetti del suo meccanismo d’azione. I principali effetti tossici sull’uomo e sugli altri mammiferi sono:
inibizione della sintesi proteica e degli acidi nucleici, alterazione della struttura di membrana e della funzionalità dei mitocondri , apoptosi e attivazione delle citochine ; vomito, diarrea, malfunzionamento del sistema ematopoietico (anemia e leucopenia); abbassamento delle difese immunitarie.La dose tollerabile giornaliera (TDI) per l’uomo di deossinivalenolo è stata fissata a 1 μg/kg. Per quanto riguarda gli effetti cancerogeni in base alla classificazione internazionale della IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), il DON, insieme agli altri tricoteceni, è inserito in “Classe 3”, cioè non è considerato cancerogeno per l’uomo. Tuttavia, a seguito di uno studio triennale svolto in Cina, nelle regioni di Haimen e di Penlai, riguardo al ruolo della fumonisina B1 nell’incidenza del carcinoma epatico primario, alcuni studiosi hanno ipotizzato un’azione sinergica di altre micotossine nello sviluppo di tale tumore, tra le quali il deossinivalenolo, che era presente nei campioni esaminati in maniera più elevata del solito, tesi dimostrata da ricerche effettuate sui ratti. Tali ricerche, anche se non hanno accertato in maniera diretta l’azione cancerogena del DON, dimostrano in ogni caso la stretta correlazione tra la presenza della micotossina e questo tipo di patologia.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, avvisa, a scopo precauzionale, i consumatori che avessero acquistato il prodotto a non consumarlo e contattare i Carabinieri NAS o la ASL competente per territorio. Mentre consiglia alle persone che presentano sintomi di intossicazione di consultare subito un medico.
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